L’Istituto Nazionale di Urbanistica sostiene la fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore, proponendo però una visione territoriale più ampia per valorizzare l’area Pescara-Chieti
PESCARA – L’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) coglie l’occasione dell’anniversario della sezione Abruzzo-Molise e annuncia un convegno nazionale per il 15 febbraio 2025 sul tema delle implicazioni territoriali della fusione fra Pescara, Montesilvano e Spoltore.
Roberto Mascarucci, membro del Consiglio Direttivo Nazionale dell’INU e già presidente della sezione, sottolinea che «è positivo che si sia di nuovo animato il dibattito attorno al percorso di fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore, ma rischiano di essere miopi, secondo noi, alcune proposte emerse». Secondo Mascarucci bloccare il processo comprometterebbe le opportunità già create, così come la creazione di nuovi enti intermedi risulterebbe inutile e complessa. Piuttosto, è necessario valorizzare strumenti già esistenti per favorire sviluppo e programmazione in un’area più ampia, caratterizzata da legami economici e territoriali consolidati tra i tre Comuni.
Mascarucci aggiunge che bisognerebbe incastrare il processo di fusione in una visione territoriale più ampia, che includa il perfezionamento dei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale di Chieti e Pescara, sfruttando le opportunità offerte dalla nuova legge urbanistica regionale, insieme ad un Piano d’Area integrato, se necessario. Questo processo dovrebbe essere in sinergia con le strategie territoriali delle due Aree Urbane Funzionali di Pescara e Chieti, nell’ambito del Programma Regionale Abruzzo FESR 2021-2027. «Tornare indietro rispetto alla fusione – secondo Mascarucci –, affidarsi a operazioni di ingegneria istituzionale, sono tutte azioni che avrebbero le sembianze di opportunità perdute, e di salti nel buio dagli esiti incerti».