Rigopiano. Arriva la sentenza della Cassazione: è condanna definitiva per l’ex prefetto Provolo

3 Dicembre 2024
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Appello bis invece per una serie di altre persone coinvolte tra cui l’ex sindaco di Farindola Lacchetta e per numerosi dirigenti

ROMA – Confermata la condanna a 1 anno e 8 mesi per l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo; appello bis invece a Perugia per sei dirigenti della Regione Abruzzo, all’epoca dei fatti, che erano stati assolti nei due precedenti gradi di giudizio. Un nuovo processo di appello anche per l’ex sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, per cinque dirigenti provinciali e uno comunale.

È questa la sentenza emessa oggi dalla sesta sezione della Corte di Cassazione per la strage di Rigopiano in cui il 18 gennaio del 2017 morirono 29 persone a causa di una valanga che travolse l’hotel di Farindola, in provincia di Pescara. Una sentenza attesa ormai da quasi 8 anni dai parenti delle vittime che anche oggi erano fuori dall’aula del Tribunale dopo il rinvio della sentenza della settimana scorsa.

L’Appello bis, davanti ai giudici del tribunale di Perugia, sarà per gli allora dirigenti regionali Carlo Giovani, Carlo Visca, Pierluigi Caputi, Emidio Primavera, Sabatino Belmaggio e Vincenzo Antenucci. Il nuovo appello, si spiega, sarà limitato ai ‘capi 1 e 2′. Per loro però, così come per il sindaco, potrebbe arrivare la prescrizione delle accuse. Confermata invece la condanna all’ex gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso.

Un processo che tra perizie, ricorsi controricorsi, si è trascinato fino ad oggi non senza recriminazioni da parte dei parenti delle vittime. A conferma della “complessità del processo”, gli stessi giudici di Cassazione giovedì scorso avevano annunciato il rinvio della decisione a oggi, dopo aver ascoltato gli interventi e le richieste di tutte le parti, per meglio valutare i fatti e i ruoli. La sentenza è stata accolta con clamore dai parenti delle vittime presenti in aula.

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