Conseguiti gli attestati del corso LIS, l’iniziativa è stata portata avanti dal Comune in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi
PINETO – Un passo importante verso una maggiore inclusività è stato compiuto a Pineto, dove i dipendenti comunali e gli operatori dei presidi pubblici che hanno completato il corso di Lingua dei Segni Italiana (LIS) hanno ricevuto gli attestati di partecipazione. L’iniziativa, voluta e finanziata dal Comune di Pineto in collaborazione con l’ENS Teramo (Ente Nazionale Sordi), rappresenta un esempio concreto di attenzione verso l’abbattimento delle barriere comunicative.
La Lingua dei Segni Italiana, riconosciuta dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità come lingua a tutti gli effetti, possiede la stessa dignità e struttura delle lingue parlate. La promozione e la diffusione della LIS sono raccomandate agli Stati membri per favorire una piena inclusione sociale delle persone sorde. Pineto si distingue come uno dei pochi comuni con personale qualificato in grado di comunicare in LIS. Tra questi, Angela Di Bonaventura, dipendente comunale, ha completato tutti i livelli di formazione ed è un punto di riferimento per la comunicazione con la comunità sorda. Anche gli operatori dell’ufficio IAT (Informazione e Accoglienza Turistica) sono ora formati per utilizzare questa lingua.
“La consegna degli attestati è stata un momento significativo – ha dichiarato l’assessora alle Politiche Sociali e Pari Opportunità, Camilla Scianitti – un’occasione per ringraziare quanti si sono impegnati a imparare la Lingua dei Segni. Pineto è una città che punta a eliminare ogni tipo di barriera, dimostrando un impegno concreto verso l’inclusione. Questa iniziativa è stata avviata dalla precedente Amministrazione con l’obiettivo di garantire che negli uffici pubblici ci sia personale capace di comunicare con le persone sorde. Siamo orgogliosi della partecipazione riscontrata e grati ai docenti, all’ENS Teramo e ai partecipanti. È nostra intenzione riproporre corsi come questo e proseguire su questa strada di inclusione”.