La Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento che modifica i criteri di ripartizione del payback farmaceutico, restituendo all’Abruzzo 22 milioni di euro. Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha sottolineato l’importanza di questa vittoria per l’equità tra le regioni
L’AQUILA – La Commissione Bilancio del Senato ha dato il via libera all’emendamento che modifica i criteri di ripartizione del payback farmaceutico. Grazie a questa modifica, la Regione Abruzzo recupererà 22 milioni di euro rispetto ai piani preventivati e approvati.
“Abbiamo vinto una battaglia di equità e giustizia, di cui l’Abruzzo è stato il promotore in Conferenza delle Regioni – ha detto il presidente della Regione, Marco Marsilio -. Cinque anni fa, il Governo Conte aveva modificato il criterio di distribuzione del rimborso della spesa farmaceutica, penalizzando molte regioni. Questo nuovo sistema, invece, ristabilisce un principio di equità, restituendo alle regioni che hanno effettivamente sostenuto la spesa.”
Marsilio ha spiegato che il precedente sistema di ripartizione aveva causato un accumulo di rimborsi eccedenti per alcune regioni, come la Lombardia, a scapito di altre. “In questi anni, l’Abruzzo ha subito una perdita di circa 80 milioni di euro, che ha pesato sui bilanci delle Asl,” ha aggiunto.
La proposta normativa delle Regioni, sostenuta dai senatori abruzzesi Guido Liris ed Etel Sigismondi, è stata approvata dopo lunghe discussioni e una mediazione del presidente Fedriga. Con il nuovo criterio di ripartizione, l’Abruzzo riceverà oltre 50 milioni di euro come quota di rimborso della spesa farmaceutica, superando le previsioni iniziali di 30 milioni di euro.
“Questa politica ha portato non solo a un sistema più equo per quasi tutte le Regioni italiane, ma ha anche garantito un beneficio diretto di circa 22 milioni di euro per l’Abruzzo,” ha concluso Marsilio, ringraziando i senatori Liris e Sigismondi per il loro impegno.
La modifica del payback farmaceutico rappresenta un passo significativo verso una distribuzione più giusta delle risorse sanitarie in Italia, assicurando che le regioni ricevano rimborsi proporzionati alle spese effettivamente sostenute.
