Il piano prevede misure innovative come la figura del tutor, un selecontrollore scelto direttamente dagli agricoltori per intervenire rapidamente in caso di cinghiali nei terreni coltivati, e la tecnica della “girata” gestita sia dalla polizia provinciale che dagli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC)
L’AQUILA – La Regione Abruzzo ha approvato il “Piano Straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica e della specie cinghiale”. Uno strumento importante che mira a sostenere gli agricoltori abruzzesi e garantire la sicurezza dei cittadini, posizionando la Regione all’avanguardia a livello nazionale. Lo annuncia il vicepresidente della giunta regionale con delega all’Agricoltura e alla caccia, Emanuele Imprudente, a margine della seduta di giunta di ieri.
Il piano prevede misure innovative come la figura del tutor, un selecontrollore scelto direttamente dagli agricoltori per intervenire rapidamente in caso di cinghiali nei terreni coltivati, e la tecnica della “girata” gestita sia dalla polizia provinciale che dagli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC). Questa tecnica sarà coordinata da guardie venatorie volontarie e specifici responsabili formati, con l’ausilio di cani abilitati. Inoltre, le modalità di smaltimento delle viscere dei capi abbattuti saranno semplificate, rendendo il processo più rapido e meno costoso.
Oltre a queste misure, la Regione Abruzzo sta ampliando l’elenco dei soggetti attuatori dei piani di abbattimento e prevede interventi anche in ambito urbano con l’ordinanza del Sindaco, in collaborazione con l’ISPRA.
Il vicepresidente Imprudente ha sottolineato l’importanza di una collaborazione gestionale della fauna selvatica anche nelle aree protette del territorio abruzzese, con l’obiettivo di ottenere risultati significativi anche all’interno di tali aree, come già constatato nel Parco Regionale Sirente Velino.
In risposta al pericolo della Peste Suina Africana (PSA), la Regione ha attivato il Piano regionale di Interventi Urgenti (PRIU) e costituito il Gruppo Operativo Territoriale (GOT), estendendo la caccia al cinghiale da 3 a 4 mesi.
Le attività di controllo includono anche la “caccia di selezione” per evitare sovrappopolamenti e danni alle colture, all’ecosistema e ad altre specie locali. Le innovazioni approvate dall’ISPRA prevedono il prolungamento dell’orario di prelievo fino a mezzanotte e l’uso di visori notturni e termici, con l’avvio della caccia di selezione dal 1 gennaio 2024.
La Regione Abruzzo ha inoltre stanziato fondi significativi per prevenire i danni da fauna selvatica, con 100.000 euro destinati a un progetto sperimentale nelle riserve naturali di Chieti e Pescara, 450.000 euro per la realizzazione di centri di sosta e raccolta delle carni di selvaggina e 4.150.000 euro per la costruzione di recinzioni a protezione delle aziende agricole.