Una raccolta firme per un referendum sull’ex stadio: potrebbe ospitare la nuova scuola

23 Novembre 2024
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“L’obiettivo è far capire agli amministratori locali quale sia per Teramo l’unica scelta utile che loro sono incapaci di compiere”

TERAMO – La tensione cresce a Teramo attorno alla gestione del sequestro del Convitto nazionale “Melchiorre Delfico”. Gli studenti, insieme al Consorzio Shopping Teramo Centro, ai residenti e alla comunità scolastica, hanno deciso di organizzare una manifestazione pubblica per esprimere il loro dissenso. L’evento, inizialmente previsto per lunedì prossimo, è stato posticipato per motivi tecnici e organizzativi, ma l’intento di far sentire la propria voce resta invariato.

In una nota il Consorzio e la comunità scolastica del Delfico evidenziano come, a quasi due mesi dal sequestro giudiziario, Comune e Provincia non siano ancora riusciti a trovare una soluzione concreta e condivisa. La chiusura dell’istituto ha lasciato oltre mille studenti e il personale scolastico in una condizione di precarietà, senza una prospettiva chiara sul futuro. La mancanza di una decisione definitiva mette a rischio la sopravvivenza stessa di queste storiche istituzioni scolastiche, cuore pulsante della città, come si legge nella nota.

Tra le richieste avanzate dalla comunità del Delfico vi è la presentazione immediata di un’istanza di dissequestro dell’edificio, con il conseguente rientro degli studenti fino all’avvio dei lavori di consolidamento. In parallelo, si chiede la realizzazione di una scuola temporanea in centro città, operativa entro settembre 2025, per ospitare l’intera comunità scolastica durante il periodo dei lavori. Per dare forza a queste istanze, i promotori annunciano l’avvio di una raccolta firme per proporre un referendum cittadino. La proposta avanzata mira a utilizzare l’area dell’ex stadio in circonvallazione Spalato per la costruzione di una scuola provvisoria, considerata la scelta migliore per posizione e funzionalità.

La proposta di utilizzare l’area della scuola D’Alessandro viene invece criticata duramente. La zona è considerata inadeguata sia per il rischio alluvionale legato al fiume Vezzola sia per la collocazione decentrata, in contrasto con il nuovo Piano Urbanistico Comunale. Questa scelta, secondo i promotori, non sarebbe attrattiva né sicura per studenti e famiglie.

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