L’operazione ha avuto inizio con una segnalazione da parte di una ditta di autonoleggio riguardo a un’esplosione. Poi test su minaccia terroristica e risposta coordinata
PESCARA – Nel pomeriggio del 21 novembre, alle ore 16:50, presso l’aeroporto, si è svolta un’importante esercitazione di sicurezza che ha simulato un attacco terroristico. L’obiettivo era testare la prontezza delle forze dell’ordine, dei Vigili del Fuoco e delle squadre di emergenza nel rispondere a situazioni di crisi.
L’operazione ha avuto inizio con una segnalazione da parte di una ditta di autonoleggio riguardo a un’esplosione, apparentemente proveniente da un’auto parcheggiata nell’area destinata ai rental car. La Polizia di Frontiera, immediatamente allertata, ha coinvolto i Vigili del Fuoco già presenti in aeroporto, che si sono precipitati sul luogo per gestire la situazione.
Nel frattempo, una pattuglia della Polizia di Frontiera, affiancata dalle guardie giurate in servizio presso l’aeroporto, ha delimitato l’area per consentire l’intervento delle squadre operative.
La minaccia terroristica
Pochi minuti dopo, un nuovo allarme è giunto alla sala operativa della Polizia di Frontiera: un gruppo armato, ai banchi del check-in, ha iniziato a minacciare i passeggeri con la possibilità di far esplodere un ordigno, aprendo il fuoco sulla folla.
Le pattuglie già operative nell’area dell’incendio sono confluite all’interno della struttura aeroportuale, dove uno degli attentatori ha fatto brillare un ordigno, causando ulteriore panico.
Il VQ Dino Petitti, dirigente della Polizia di Frontiera, è stato immediatamente informato e ha attivato il piano di emergenza “Leonardo da Vinci”, coinvolgendo il direttore dell’Enac e i vari attori del dispositivo di sicurezza aeroportuale.
La risposta coordinata
Le forze dell’ordine sono intervenute prontamente, circoscrivendo lo spazio dove operavano i tre attentatori, mentre la struttura veniva evacuata. La Saga, insieme alle guardie giurate, ha lavorato per garantire la sicurezza dell’aeroporto, mentre la torre di controllo emetteva un NOTAM (Notice to Airmen), chiudendo l’aeroporto al traffico aereo.
La Guardia di Finanza e la Dogana hanno presidiato i punti sensibili, coadiuvando le operazioni di messa in sicurezza. Uno degli attentatori ha perso la vita, mentre gli altri due sono stati feriti e fermati.
Un ulteriore momento di criticità si è verificato quando è stato individuato un bagaglio sospetto, potenzialmente contenente un ordigno. Gli artificieri della Questura di Pescara e i Vigili del Fuoco, sotto la supervisione del Commissario Capo Di Giannatale, hanno proceduto alla bonifica dell’area, che è stata dichiarata sicura solo dopo lunghe operazioni.
Conclusione e bilancio dell’esercitazione
Alle ore 18:30 l’esercitazione si è conclusa con la riapertura dell’aeroporto. Parte della struttura, tuttavia, è stata dichiarata inagibile a seguito di un sopralluogo dei Vigili del Fuoco, che hanno valutato i potenziali danni da deflagrazione.
L’esercitazione ha coinvolto oltre 60 operatori, tra Polizia di Frontiera, Enac, Enav, Dogana, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Saga, guardie giurate e rappresentanti delle Prefetture e Questure di Pescara e Chieti.
L’utilità dell’operazione è stata duplice: oltre a verificare i tempi di intervento e la funzionalità delle vie di comunicazione, è servita a consolidare la cooperazione tra le diverse forze in campo, dimostrando una risposta rapida e organizzata a una situazione di emergenza complessa.
Grazie alla partecipazione del personale aeroportuale, delle comparse e delle compagini territoriali, l’operazione è stata un successo, rappresentando un importante passo avanti per la sicurezza del nostro scalo aeroportuale.