Tenta di introdurre micro telefonini in carcere durante il colloquio con il compagno

30 Ottobre 2024
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Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria lancia l’allarme sulla necessità di misure urgenti per la sicurezza.

TERAMO – Una donna di Teramo è stata scoperta nel tentativo di introdurre due micro-telefonini all’interno della Casa circondariale di Castrogno, durante una visita al convivente detenuto. Il personale di sorveglianza della Polizia Penitenziaria ha individuato i dispositivi nascosti nelle sue parti intime, vanificando così l’escamotage della donna. A dare notizia dell’accaduto è il SAPPE, che elogia la prontezza del personale addetto ai controlli e mette in evidenza le sfide della sicurezza carceraria.

“Lunedì mattina, una donna ha cercato di portare due micro-cellulari in carcere in occasione del colloquio con il suo convivente – spiega Giuseppe Pallini, segretario del SAPPE – ma i telefoni sono stati intercettati dai nostri agenti grazie ai rigidi controlli. La prontezza e la professionalità del personale del Servizio Colloqui hanno impedito l’ingresso di strumenti tecnologici che i detenuti avrebbero potuto utilizzare per scopi illeciti”. La donna è stata denunciata all’autorità giudiziaria per tentativo di introduzione di apparecchi non consentiti, ai sensi dell’articolo 391-ter del codice penale.

Secondo il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, il rinvenimento quotidiano di telefoni cellulari all’interno delle carceri italiane rappresenta un problema di sicurezza nazionale. Capece ha lanciato un appello urgente per un’azione del governo: “Schermare tutte le carceri italiane non è più rinviabile. Pensate che solo nel 2023 sono stati sequestrati 3.606 cellulari nelle prigioni italiane: questi strumenti permettono ai detenuti, tra cui boss della criminalità organizzata, di eludere la detenzione, impartire ordini all’esterno, minacciare, e gestire traffici illeciti anche dall’interno dei penitenziari”.

Capece sottolinea come questi dati debbano allarmare non solo gli addetti ai lavori, ma anche l’intera opinione pubblica e il governo, sollecitando un intervento immediato per la sicurezza e il controllo nelle carceri del Paese.

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