LFoundry verso il licenziamenti di 100 dipendenti e demansionamenti, sindacati preoccupati

30 Ottobre 2024
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Confronto ieri a Roma con i vertici dell’azienda. I sindacati chiedendo che eventuali finanziamenti pubblici siano vincolati alla salvaguardia dei posti

AVEZZANO –  Fiom (Federazione impiegati operai metallurgici), Nidil (Nuove identità di lavoro) di Cgil e Cgil hanno chiesto il ritiro dei provvedimenti annunziati da LFoundri ieri al ministero del made in Italy. La società vorrebbe licenziare 100 dipendenti in somministrazione a tempo indeterminato e demansionarne altri 80. Lo stabilimento di Avezzano conta oggi 1.300 dipendenti, ma negli ultimi 10 anni ha perso circa 400 posti di lavoro.

“Ogni eventuale finanziamento pubblico, anche quello sulla formazione chiediamo sia vincolato alla salvaguardia occupazionale, salariale e produttiva” hanno questo i rappresentanti dei lavoratori – Perché non si possono accordare fondi pubblici a chi dichiara di voler rispedire a casa oltre 100 persone e tagliare i salari!”.

Quelli che l’azienda intende assumere “sono provvedimenti gravi e preoccupanti che stridono con i guadagni realizzati dall’azienda e con il record produttivo raggiunto nel 2023 – hanno scritto in una nota lFiom, Nidil e Cgil- L’azienda ha comunicato che è tutt’ora in corso il processo di transizione, partito nel 2019 con la vendita di tutte le quote societarie alla cinese Spar – che puntava – alla produzione di prodotti propri, processo che è ancora ben lontano dall’essere compiuto nonostante i numerosi strumenti già utilizzati dall’azienda tra cui Fondo nuove competenze e Contratto di espansione che hanno visto l’utilizzo di risorse pubbliche. Il contratto con il cliente principale è stato prorogato per il 2025, ma solo per una parte delle produzioni”

“L’azienda ha dichiarato che a partire da gennaio 2025 tutti i lavoratori in somministrazione, oltre 100 persone, verranno lasciati a casa e che circa 80 lavoratori LFoundry passeranno da indiretti a diretti andando incontro a un potenziale demansionamento – hanno spiegato i rappresentanti di categoria – L’azienda ha inoltre dichiarato che, in concomitanza con il cambio turno avviato il 1 ottobre, intende mettere in discussione le attuali maggiorazioni turno, la qual cosa si tradurrà per le lavoratrici e i lavoratori in taglio salariale”.

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