Anche i vertici di Strada dei parchi sono intervenuti in audizione parlamentare ieri in Commissione ambiente della Camera sottolineato la necessità di coordinarsi e di verificare le condizioni migliori per riavviare i lavori.
Se il commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, Pierluigi Caputi, ha già annunciato che per “quest’anno il traforo del Gran Sasso non subirà limitazioni al traffico” dal canto suo Strada dei parchi, concessionaria dell’autostrada che attraversa il traforo del Gran Sasso D’Italia, ritiene indispensabile raccordarsi per i futuri interventi sul tratto.
“È necessario un maggiore coordinamento tra le 2 strutture commissariali che operano, caso
unico in Italia, sulla stessa infrastruttura autostradale e il concessionario Strada dei Parchi”. Ha spiegato il vicepresidente di Strada dei parchi, Mauro Fabris, nel corso dell’audizione, in merito alla messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso e ai disagi provocati agli utenti, nei giorni scorsi, per la chiusura del traforo autostradale, a causa dei sondaggi sull’acquifero ordinati dal commissario Caputi. Lavori e limitazioni al traffico, al momento son sospesi. Nel corso dell’audizione l’AD di Strada dei Parchi, Costantino Ivoi, ha sottolineato come “sicurezza e diritto alla mobilità degli utenti vadano sempre tutelati e rispetto ai disagi provocati all’utenza e al territorio nei giorni scorsi a causa della chiusura al traffico della Galleria del Gran Sasso, SdP può solo prendere atto, con il consueto spirito collaborativo, delle decisioni assunte dal Commissario per la messa in sicurezza del Gran Sasso, Caputi”.
Per la società è importante, da parte del commissiario straordinario, coinvolgere preventivamente gli altri gestori autostradali e stradali, come Anas, per verificare nell’arco di tempo dei lavori anche la percorribilità della viabilità ordinaria alternativa”, come la statale delle Capannelle, attualmente penalizzata da diversi cantieri.
“Sulle tariffe ogni decisione spetta al concedente, il mimnistero dei trasporti. In quanto concessionaria non abbiamo alcuna autonomia di intervento”, ha concluso Ivoi.