Capece (Sappe) su ennesima aggressione di poliziotti della Penitenziari: riaprire gli Ospedali psichiatrici giudiziari dove mettere i detenuti con problemi
VASTO – Ferito un agente di Polizia penitenziaria oggi nella Casa lavoro di Vasto, in provincia di Chieti. L’aggressione è avvenuta alle ore 14 al quarto cancello. A denunciarlo il segretario generale del Sindacato autonomo Polizia penitenziaria (Sappe), Donato Capece.
“Una vile aggressione nell’esercizio delle sue funzioni – ha aggiunto il leader del Sappe – Questa è la quarta aggressione a poliziotti penitenziari in pochi giorni”. Il segretario generale del sindacato italiano più rappresentativo della Polizia Penitenziaria ha condannato senza mezzi termini l’ennesimo vile gesto sottolineando che “Il carcere è diventato come l’inferno dantesco e questo non è accettabile e men che meno tollerabile. La denuncia del Sappe è la urgente necessità di trovare soluzioni concrete a questa spirale di violenza. Per questo, il primo sindacato del Corpo, il Sappe, torna a chiedere urgenti provvedimenti per assicurare tutti gli elementi necessari a garantire la sicurezza degli uomini e le donne della Polizia penitenziaria”.
Capece ha espresso piena solidarietà al personale del Reparto di Polizia del carcere di Vasto ribadendo ancora una volta che “il Sappe denuncia ormai da tempo la situazione insostenibile delle carceri della Nazione ma il dato oggettivo è che chi dovrebbe intervenire e tutelare i nostri Agenti continua a tacere ed a restare inerme. Mai udito un silenzio così assordante da parte di questa Amministrazione Penitenziaria!”
“Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali psichiatrici giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario – ha concluso Capece – Servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose”.