Inali dovrà versare un risarcimento di 150mila euro alla famiglia di Dioniso Merli, ex macchinista ferroviario deceduto a 64 anni per adenocarcinoma polmonare da amianto
TERAMO – Il Tribunale di Teramo ha ordinato all’Inail di versare un risarcimento di circa 150mila euro alla famiglia di Dionisio Merli, ex macchinista ferroviario, deceduto a 64 anni per un adenocarcinoma polmonare causato dall’esposizione all’amianto. Il risarcimento include ratei arretrati, la rendita di reversibilità per la vedova e maggiorazioni del Fondo Vittime dell’Amianto.
Merli, originario di Colonnella, ha lavorato per 27 anni come macchinista nelle officine e depositi di Pescara, Ancona, Alessandria e San Benedetto del Tronto, spesso esposto a polveri di amianto durante le riparazioni e manutenzioni dei locomotori. Nel marzo 2010 ha ricevuto la diagnosi di tumore al polmone e, a novembre dello stesso anno, ha chiesto il riconoscimento della malattia professionale all’Inail. Tuttavia, l’istituto previdenziale ha respinto la richiesta, giustificando il diniego col fatto che Merli fosse fumatore.
La famiglia, assistita dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (Ona), ha portato la questione davanti al Tribunale di Teramo nel 2020. Durante il processo, è emerso che negli anni di servizio di Merli tutte le locomotive FS utilizzate erano coibentate con amianto per prevenire incendi. Questa prassi, seppur consolidata, ha portato al rilascio di polveri e fibre di amianto nelle sale macchine, a cui Merli è stato esposto senza protezioni adeguate.
Le perizie tecniche del processo hanno confermato il legame tra l’esposizione all’amianto e l’adenocarcinoma polmonare, anche in considerazione della sinergia con altre sostanze cancerogene. Il tribunale ha quindi condannato l’Inail, confermando che la malattia di Merli fosse correlata all’amianto, a prescindere dal fatto che fosse fumatore.
L’Ona ha evidenziato come le patologie legate all’asbesto siano ancora un problema diffuso tra i lavoratori ferroviari. Secondo il Rapporto ReNaM dell’Inail, vi sono circa 696 casi di mesotelioma registrati nel settore ferroviario, di cui 86 tra i macchinisti. “Questo è solo l’inizio di una battaglia più ampia,” ha dichiarato Bonanni, “dato che ai casi di mesotelioma vanno aggiunti quelli di cancro al polmone, alla laringe e di altre patologie asbesto correlate.”
La sentenza, considerata un’importante vittoria per i familiari delle vittime dell’amianto, riconosce il cancro del polmone come malattia professionale asbesto-correlata anche nei lavoratori fumatori, un aspetto che l’Inail continua spesso a contestare. Bonanni ha inoltre annunciato ulteriori azioni legali contro l’Inps per ottenere il ricalcolo delle maggiorazioni contributive e della pensione di reversibilità per i familiari di Merli.