I genitori chiedono un incontro da tenersi il 29 ottobre nel palazzo della provincia
TERAMO – I genitori degli studenti dei Licei Coreutico e Scientifico Delfico hanno chiesto alla dirigente scolastica del Convitto, alla dirigente scolastica del Liceo Classico e al prefetto della provincia di Teramo un incontro da tenersi nei locali della Provincia di Teramo martedì prossimo, 29 ottobre, a partire dalle 17 per discutere dell’emergenza che ha colpito il Melchiorre Delfico, posto sotto sequestro il 3 ottobre scorso e sgomberato dalla magistratura per criticità strutturali. Senza scuola sono rimasti 1.200 fra studenti di tre licei e alunni di una scuola elementare e di una scuola media.
Nella lettera scritta per chiedere l’incontro, i genitori sottolineano che la vicenda, “oltre a porre interrogativi seri sulla gestione degli edifici scolastici presenti a Teramo, coinvolge inevitabilmente l’intera città, che in quell’edificio, nella sua funzione e nella ubicazione, ha da sempre uno dei suoi punti di riferimento. La gestione della vicenda nel presente, necessariamente – scrivono – produrrà effetti sull’economia, sul traffico e sulle abitudini dei teramani, oltre che sul diritto alla studio dei giovani alunni e sulla possibilità di scelta dei percorsi scolastici delle prossime generazioni”.
“A fronte di ciò, ci saremmo aspettati un lavoro sinergico e collaborativo tra tutte le Istituzioni e forze politiche, invece, nelle ultime ore, siamo costretti ad assistere, basiti, a un susseguirsi di accuse sterili, con proposte che si rivelano sempre impercorribili e rimpalli di responsabilità inauditi. La città di Teramo, il Delfico, i nostri ragazzi non possono permettersi questo. Riteniamo opportuno, oltre che DOVUTO, che i rappresentanti delle Istituzioni locali tutti, si confrontino in maniera chiara e costruttiva in un’ottica di leale e trasparente collaborazione, in contraddittorio tra loro e con noi sulle possibili soluzioni, al fine – concludono – di individuare quelle migliori, avendo riguardo a tutti i diritti e gli interessi in gioco, quelli dei giovani, delle famiglie, degli Istituti Scolastici coinvolti, del commercio”.