L’arcivescovo sottolinea come, in un anno segnato da forti conflitti e contrapposizioni, sia essenziale sfruttare ogni occasione di dialogo
PESCARA – Dal 22 al 24 ottobre, Pescara ospiterà la riunione Ministeriale Sviluppo del G7, un evento di grande rilievo internazionale che rappresenta un’importante opportunità per la città e per l’intero paese. Tra le molteplici voci che si sono levate in vista di questo appuntamento, si distingue quella di monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne, il quale ha offerto una riflessione che unisce la prospettiva ecclesiastica e l’attenzione per le sfide globali.
«La circostanza del G7 che si riunirà a Pescara mi invita a riflettere ad alta voce e a richiamare l’attenzione su alcune questioni che, con lo sguardo della chiesa attenta agli ultimi, ritengo siano nevralgiche», afferma monsignor Valentinetti, ponendo l’accento sulla necessità di promuovere uno sviluppo equo e sostenibile per tutti i popoli, non solo per i più ricchi e potenti. L’arcivescovo sottolinea come, in un anno segnato da forti conflitti e contrapposizioni, sia essenziale sfruttare ogni occasione di dialogo per costruire la pace e un futuro migliore.
Valentinetti prosegue affermando che «è anacronistico e limitato pensare che i paesi più ricchi e potenti si arroghino ancora il diritto di decidere in nome e per conto di tutti i popoli della Terra». Secondo l’arcivescovo, il G7 rappresenta un’opportunità per riaffermare l’importanza di una governance internazionale democratica, all’interno di un quadro multilaterale. In questo contesto, diventa cruciale confermare l’impegno dei paesi ricchi, assunto decenni fa in sede ONU, di destinare lo 0,70% del proprio PIL all’aiuto pubblico per lo sviluppo.
Uno degli argomenti su cui Valentinetti richiama l’attenzione è la campagna 070, promossa dalla società civile italiana, volta a riportare alla ribalta la necessità di una corresponsabilità globale per promuovere lo sviluppo e la dignità di tutti i popoli. Inoltre, l’arcivescovo sottolinea la necessità di affrontare la crisi del debito che, dopo gli impegni assunti nel Grande Giubileo del 2000, si è nuovamente aggravata, complicata ulteriormente dalla pandemia. «È indispensabile identificare gli spazi per una nuova stagione di cancellazione del debito», dichiara Valentinetti, evidenziando la responsabilità dei paesi del G7 nel trovare soluzioni che permettano ai paesi più deboli di superare queste difficoltà.
Il G7 di Pescara, quindi, non è solo un evento diplomatico di rilievo, ma anche una preziosa occasione per riflettere sui temi della giustizia sociale, della pace e dello sviluppo, con la speranza che da questo incontro possano emergere soluzioni concrete per il benessere di tutti i popoli del pianeta.