L’iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo dalla direttrice dell’istituto, Maria Lucia Avantaggiato
TERAMO – Grazie a un’iniziativa promossa dall’Associazione Komen e dalla Fondazione Severino, il carcere di Teramo ha ospitato un’importante campagna di prevenzione del tumore al seno rivolta alle detenute e al personale femminile. L’iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo dalla direttrice dell’istituto, Maria Lucia Avantaggiato, che ha sottolineato l’importanza di garantire il diritto alla salute anche all’interno delle mura penitenziarie.
L’idea di portare uno screening senologico in carcere è stata suggerita dal Dr. Russo, Capo del DAP, sempre attento alle problematiche legate alla salute nei contesti penitenziari. “Ho accolto questa proposta con grande gioia e interesse,” ha dichiarato la direttrice Avantaggiato, sottolineando l’impegno delle varie figure professionali coinvolte, dal comandante e vicecomandante del carcere alla funzionaria Pizii, responsabile della gestione del personale, che ha coordinato l’iniziativa con grande attenzione.
“La nostra Costituzione, all’articolo 32, tutela la salute e la sua applicazione deve essere concreta, non solo teorica. Il carcere, in quanto parte dello Stato, deve garantire il diritto alla salute, anche se spesso tutto è più complesso in questo contesto,” ha affermato la direttrice. Ha evidenziato come, nonostante l’ASL si occupi della salute dei detenuti, la prevenzione sia spesso trascurata a favore della gestione delle emergenze.
Questa è la seconda iniziativa di prevenzione sanitaria introdotta da Avantaggiato da quando è alla guida dell’istituto, dopo un progetto con il SerD sull’alcoolismo e la gravidanza, sempre rivolto alle detenute. La prevenzione, ha spiegato, è un passo fondamentale per restituire dignità e speranza: “Il carcere deve essere uno spazio di recupero, di rinascita fisica e psichica, non una prigione per l’anima.”
L’iniziativa è stata estesa anche al personale femminile del carcere, riconoscendo l’importante contributo che le donne offrono in un contesto lavorativo così complesso. “Essere donne e lavorare in un carcere non è facile, ma è un valore aggiunto. La sensibilità e la concretezza che le donne portano nel loro lavoro rappresentanScreening Senologico al Carcere: Un Passo Verso la Prevenzione e la Vitao una risorsa preziosa.” “Un carcere per la vita”, come lo ha definito la direttrice, è il motto che accompagna questa trasformazione.