La donna fu trovata morta nel garage-cantina della loro abitazione, situata nella zona di Iconicella a Lanciano, il 15 luglio di due anni fa
LANCIANO – Si è svolta una nuova udienza presso la Corte d’Assise di Lanciano, dove è in corso il processo che vede Aldo Rodolfo Di Nunzio, 72 anni, unico imputato per l’omicidio della moglie Annamaria D’Eliseo, avvenuto nel luglio di due anni fa. Durante l’udienza, i figli della coppia hanno fornito testimonianze cruciali, tracciando un ritratto drammatico del loro padre, descritto come un “padre padrone” con atteggiamenti violenti e autoritari.
Annamaria D’Eliseo fu trovata morta nel garage-cantina della loro abitazione, situata nella zona di Iconicella a Lanciano, il 15 luglio di due anni fa. Di Nunzio è accusato di omicidio volontario aggravato, e i cinque figli hanno delineato un quadro familiare caratterizzato da violenze e tensioni crescenti. Hanno raccontato di un padre sempre più instabile, in particolare a partire dalla fine dell’estate del 2021, quando Di Nunzio fallì la sua candidatura al consiglio comunale, un evento che avrebbe contribuito a peggiorare il suo comportamento.
I figli hanno descritto un ambiente familiare segnato da “continui litigi”, culminati in un episodio particolarmente grave avvenuto il 2 ottobre dello stesso anno. In quell’occasione, il padre avrebbe aggredito la madre colpendola alla testa con un bastone, episodio che portò alla rottura definitiva dei rapporti con due delle figlie.