Un progetto del Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università “D’Annunzio” in collaborazione con Confindustria Abruzzo Medio Adriatico
PESCARA – È stato presentato ieri martedì 1° ottobre nel polo didattico di Ud’A in viale Pindaro a Pescara l’Osservatorio sulle Tecnologie Emergenti e le PMI (Emerging Technologies and SME Observatory – ESO), un progetto del Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università “D’Annunzio” in collaborazione con Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, che ha l’obiettivo di investigare le dinamiche di adozione delle tecnologie emergenti nelle organizzazioni sia private che pubbliche del tessuto produttivo locale.
Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, da sempre interessata allo sviluppo di queste tematiche, ha partecipato alla costituzione dell’Osservatorio per favorire il dibattito e l’osmosi tra il mondo delle aziende e quello scientifico.
Dopo i saluti del Pro Rettore Antonio Di Battista, del Direttore Dipartimento Economia Aziendale Ud’A, Stefania Migliori e dell’Assessore al Bilancio Comune di Pescara, Eugenio Seccia, Luigi Di Giosaffatte, Direttore Generale Confindustria Abruzzo Medio Adriatico ha evidenziato: “Tantissime sono le tecnologie pronte a influenzare significativamente le società e le economie nei prossimi tre o cinque anni, mi riferisco ad esempio all’intelligenza artificiale per la scoperta scientifica, alle tecnologie per la protezione della privacy, alle pareti intelligenti che migliorano l’efficienza energetica, alle reti per la raccolta e la trasmissione simultanea dei dati. Siamo chiamati a decidere se essere utilizzatori di tecnologia o produttori di tecnologie, ma perdere questa sfida significherebbe sottomettersi al mercato dei produttori di tecnologie. Noi di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico vogliamo essere protagonisti della spinta tecnologica per le imprese che rappresentiamo.”
Coordinatore dell’Osservatorio E.S.O. è Stefano Za, il quale ne ha spiegato la mission: “Nel dibattito scientifico internazionale, un’iniziativa di trasformazione digitale è considerata un fenomeno di interazione socio-tecnica di maggiore complessità rispetto ai tradizionali processi di digitalizzazione. Ciò avviene perché può coinvolgere diverse unità all’interno di un’organizzazione e, talvolta, più organizzazioni (come clienti e fornitori), non limitandosi all’adozione di nuove tecnologie, ed è influenzata da vari fattori (su cui poi avrà comunque delle implicazioni), quali la cultura organizzativa (del cambiamento, della collaborazione, del rischio), la struttura organizzativa, le competenze, la strategia, il modello di business, gli stakeholder, e altro ancora.
Attraverso l’osservatorio, intendiamo promuovere progetti di ricerca, finanziati e non, e iniziative specifiche in collaborazione con aziende, enti pubblici e organizzazioni del terzo settore. Questi progetti sfoceranno spesso nella pubblicazione di articoli scientifici sia a livello nazionale che internazionale. Inoltre, vi è anche l’intenzione di produrre documenti e report volti a diffondere i risultati scientifici con un taglio più applicativo, destinati a un pubblico composto da aziende, istituzioni, imprenditori e professionisti. L’obiettivo principale è favorire l’interazione e la condivisione di conoscenza tra il mondo delle imprese e quello della ricerca, stimolando un dialogo proficuo per ambo le parti, con positive ricadute per il nostro territorio.”
Per Alessio Maria Braccini, Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale e Sistemi Informativi all’Università degli Studi della Tuscia ha spiegato le caratteristiche delle tecnologie emergenti, definendole “non stabili”, in continua evoluzione e con traiettorie difficili da prevedere, soffermandosi in particolare sul significato dell’interazione sociotecnica, essendo il nostro un mondo in cui possiamo affermare che esiste una parte di uomo nella macchina e un po’ di macchina nell’uomo.
Per quanto riguarda l’applicazione in azienda, sussiste ancora un forte divario tra Pmi e Grandi imprese: le prime utilizzano l’intelligenza artificiale nella produzione per l’8%, le seconde per il 26%. Il divario si allarga nella logistica, dove solo il 6% delle Pmi utilizza l’AI, contro il 32% delle grandi imprese. L’incontro ha visto coinvolte quindi in una tavola rotonda proprio alcune imprese del territorio, che hanno spiegato come le tecnologie emergenti migliorano efficienza ed efficacia dei servizi, sia sviluppandone di nuovi sia modificando modelli gestionali ed organizzativi. Si tratta di Riccardo Di Nisio, CEO Diskover, Enrico Marramiero, CEO Azienda Marramiero, Piero Coletti, Director Operational Excellence Digitalization Aptar Group e Federico Mancini, Supply Chains and Logistics Manager Avery Dennison. Ha moderato le testimonianze Massimo Cesarino, Presidente della Sezione Servizi Innovativi di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, che ha sottolineato l’impegno della Sezione nel supportare tutte le imprese associate nel comprendere e sfruttare a pieno le opportunità che le nuove tecnologie e i nuovi scenari offrono.