Dopo quattro mesi dal tragico episodio, per la procura ci sono stati “Motivi futili e di crudeltà”
PESCARA – Chiusa l’inchiesta sull’omicidio del 17enne Christopher Thomas Luciani. A quattro mesi dal tragico evento avvenuto nel parco Baden Powell, la Procura per i Minorenni dell’Aquila ha chiesto il giudizio immediato per i due 16enni accusati. L’accusa è di concorso in omicidio con aggravanti: aver agito per motivi abietti o futili (un piccolo debito legato alla droga), per occultare o eseguire un altro reato, e per la crudeltà nell’aver inflitto 25 coltellate alla vittima.
Il procuratore generale David Mancini ha accompagnato la richiesta di giudizio immediato con una riflessione: “È stato un fatto drammatico che ha sconvolto una città e una regione, ricevendo risonanza a livello nazionale. Ha provocato dolore e sconcerto nella comunità civile e una forte partecipazione da parte delle autorità”. Mancini ha sottolineato che le risposte alle tante domande sollevate possono emergere da una riflessione aperta e sincera tra cittadini, istituzioni e reti di protezione sociale.
Ha inoltre evidenziato che solo attraverso un percorso di crescita comune e un impegno civico condiviso si potranno prevenire situazioni di disagio psicologico e sociale tra i giovani che potrebbero sfociare in atti violenti. “La giustizia,” ha aggiunto, “non può rispondere a tutto. Ha il compito di fare chiarezza su quanto accaduto e di accertare le responsabilità secondo le leggi vigenti.”
I due minori accusati, figli di una avvocata e di un maresciallo dei carabinieri, sono attualmente detenuti in istituti penitenziari minorili. Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’omicidio è avvenuto il pomeriggio di domenica 23 giugno. Un gruppo di giovani si era incontrato con Christopher Thomas, conosciuto dagli amici come “Crox”, nei pressi della stazione ferroviaria, prima di spostarsi al parco Baden Powell. I due accusati portarono poi la vittima in un’area isolata vicino alla ferrovia, dove avvenne l’omicidio. Dopo l’assassinio, i due ragazzi si unirono agli altri per andare al mare, abbandonando l’arma del delitto, un coltello da sub, in acqua. Finora l’arma non è stata ritrovata.
L’allarme venne lanciato solo qualche ora dopo da uno dei ragazzi, che era rimasto fuori dal parco ma era a conoscenza dei fatti. Poco dopo le 21, il corpo di Christopher venne ritrovato tra le sterpaglie.