A Sulmona è stato convocato il Comitato per l’ordine e la sicurezza che si svolgerà domani per discutere del caso del mafioso ergastolano mai pentito che lavora come bibliotecario
SULMONA – Confronto domani, al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato a Sulmona dal prefetto dell’Aquila, Giancarlo Di Vincenzo, per il caso di Leonardo Ciaccio, del clan mafioso di Castelvetrano (Trapani), considerato dalla Direzione nazionale antimafia (Dna) uomo di fiducia del boss Matteo Messina Denaro, quest’ultimo deceduto lo scorso anno all’ospedale dell’Aquila per un tumore, il capo di cosa nostra era detenuto nel carcere di Preturo dell’Aquila.
Ciaccio ha ottenuto la semilibertà per buona condotta in carcere e, già da 4 mesi, svolge come volontario l’attività di bibliotecario nel Polo museale diocesano di Santa Chiara a Sulmona. La decisione di riconoscere un regime di ‘semilibertà’ dall’ergastolano, mai pentito, è stata presa dal Tribunale di sorveglianza dell’Aquila, ma è stata impugnata dalla Procura generale della Corte di cassazione e recentemente criticata da diversi rappresentanti politici del Centro Abruzzo, tra questi la consigliera comunale di opposizione, di Sulmona, Teresa Nannarone.
Ciaccio è stato condannato all’ergastolo anche nel maxiprocesso Omega contro la mafia trapanese. “Ci confronteremo non solo su questo tema, ma su tutte le questioni riguardanti la sicurezza nella comunità” ha dichiarato il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero.