Giancarlo Carulli, dipendente del Comune di Francavilla al Mare, morì folgorato durante un intervento di manutenzione. Il PM di Chieti ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro persone, accusate di omicidio colposo in concorso
CHIETI – Il sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Giancarlo Ciani, ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro persone per omicidio colposo in concorso, con l’aggravante di reato commesso con violazione di norme antinfortunistiche in relazione alla morte di Giancarlo Carulli, 64 anni, dipendente del Comune di Francavilla al Mare. Carulli rimase folgorato il 5 agosto 2023 durante un intervento di manutenzione e perse la vita dopo quattro giorni di agonia.
Si tratta Wiliams Marinelli, 53 anni, vicesindaco di Francavilla al Mare e datore di lavoro di fatto della vittima, accusato di aver impartito l’ordine di manutenzione della linea elettrica; Roberto Olivieri, 64 anni, dirigente del III Settore del Comune di Francavilla al Mare, responsabile delle Attività Tecniche e Ambientali nel periodo in cui è stato realizzato l’impianto (giugno-settembre 2017) e datore di lavoro di Carulli all’epoca dei fatti; Maurizio Basile, 56 anni, funzionario responsabile del servizio Lavori Pubblici comunale; Luciano Mangifesta, 64 anni, elettricista del Comune e esecutore materiale dell’ampliamento dell’impianto di illuminazione pubblica.
Il Gip del Tribunale di Chieti, Andrea Di Berardino, ha fissato l’udienza preliminare per il 16 ottobre. I familiari di Carulli, assistiti da Studio3A e dall’avvocato Marco Bevilacqua, attendono un’assunzione di responsabilità da parte del Comune di Francavilla al Mare sia in sede risarcitoria che penale.
L’incidente avvenne durante lavori di ampliamento e trasformazione di un impianto di pubblica illuminazione realizzati dal Comune nel 2017. L’impianto, risultato fuori norma, attraversava una linea di media tensione in posizione ribassata. Carulli, assunto come “operaio decespugliatore”, fu inviato a riparare l’impianto senza adeguata formazione e senza dispositivi di protezione individuale, con la linea elettrica ancora in esercizio. Durante l’intervento, Carulli urtò involontariamente i cavi della media tensione, rimanendo folgorato.