Potranno partire ora i lavori di riqualificazione e ampliamento della struttura: sarà possibile ospitare anche altre fasce d’età
TERAMO – La giunta comunale di Teramo ha approvato il progetto esecutivo per l’ampliamento e la riqualificazione dell’asilo nido “La casetta sul fiume”. L’intervento, finanziato con circa 1,44 milioni di euro di fondi PNRR e 497.847 euro di fondi comunali, è pronto a partire. Il progetto prevede un appalto integrato che comprenderà sia la riqualificazione dell’attuale struttura, migliorandone l’architettura, le funzionalità e gli impianti, sia un ampliamento significativo.
Tra le nuove realizzazioni vi sono un locale cucina con magazzino, un refettorio, un dormitorio e spazi dedicati a colloqui, riunioni e attività individuali o di gruppo. Questo intervento permetterà di aumentare la capienza della struttura e di rispondere meglio alle necessità delle famiglie del territorio. Attualmente, l’asilo nido ospita bambini di età compresa tra i 18 e i 36 mesi, poiché privo di locali adeguati alla preparazione dei pasti e di uno spazio dedicato al riposo. Con i lavori di ampliamento, sarà possibile accogliere anche i bambini di età compresa tra i 3 e i 18 mesi, ampliando così la fascia d’età servita dall’asilo.
«Il progetto di riqualificazione e ampliamento de La casetta sul fiume rappresenta un passo importante nel percorso di miglioramento dei servizi per la prima infanzia, avviato da questa Amministrazione sin dal primo mandato», hanno dichiarato il Sindaco Gianguido D’Alberto e l’Assessore ai lavori pubblici Marco Di Marcantonio. «Investire sui bambini, che sono il nostro futuro, e garantire ai genitori la possibilità di conciliare vita e lavoro è una priorità per noi. Oltre a riqualificare la struttura, con questo intervento offriremo un servizio più completo alle famiglie».
I due amministratori hanno inoltre espresso un ringraziamento all’ex Assessore Giovanni Cavallari per il contributo decisivo nel portare avanti il progetto. L’asilo, situato nel Parco fluviale del Vezzola, simbolo verde della città di Teramo, rappresenta anche un esempio di integrazione tra ambiente e cultura, rafforzando il legame con il parco stesso, già oggetto di valorizzazione.