Di Giosia ha spiegato che nel 2024 i costi della Asl sono cresciuti di oltre 30 milioni di euro rispetto all’anno precedent
TERAMO – Si è tenuto questa mattina un incontro importante nella sala Fagnano tra la direzione strategica della Asl di Teramo e i sindacati, durante il quale è stato presentato il nuovo piano di razionalizzazione per il 2024, recentemente approvato e inviato alla Regione. Il direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia, ha spiegato i dettagli del piano, sottolineando che, nonostante l’aumento dei costi, l’obiettivo è migliorare l’assistenza sanitaria e ridurre le liste d’attesa senza penalizzare i servizi ai cittadini o il personale.
Presenti all’incontro, oltre a Di Giosia, il direttore amministrativo Franco Santarelli, il direttore sanitario Maurizio Brucchi e altri membri della dirigenza, tra cui Rossella Di Marzo, Antonella Di Silvestre e Luigi Franciotti. Le sigle sindacali rappresentate includevano Cisl, Cgil, Uil, Nursind e altre associazioni del settore medico e sanitario.
Di Giosia ha spiegato che nel 2024 i costi della Asl sono cresciuti di oltre 30 milioni di euro rispetto all’anno precedente. Questo aumento è legato alle scelte deliberate dall’azienda per incrementare la produzione di servizi sanitari, con l’obiettivo di rispondere meglio alle esigenze dei cittadini. In particolare, l’aumento dei ricoveri e degli interventi chirurgici, che nel 2023 è stato del 9,75% rispetto al 2022, ha continuato anche nel 2024 con un ulteriore +6% nel primo semestre.
Questi sforzi hanno avuto un impatto positivo anche sulla mobilità passiva, riducendo il ricorso a cure fuori regione e all’interno dell’Abruzzo. Un esempio è stato l’utilizzo della PET, che ha contribuito a risparmiare 1,5 milioni di euro in mobilità passiva. Una parte significativa dell’aumento dei costi è stata legata alle spese per il personale, con 251 nuove assunzioni e l’applicazione del nuovo contratto, che ha comportato un incremento di circa 12 milioni di euro. A questo si è aggiunto un ulteriore aumento di 9 milioni per i farmaci e 4 milioni per i dispositivi medici. Inoltre, la Asl ha dovuto affrontare il pagamento arretrato dei buoni pasto al personale, in seguito a una sentenza della Corte di Cassazione, per un valore complessivo di 10,2 milioni.
Nonostante questi aumenti, la Asl non ha intenzione di ridurre i livelli di assistenza. Al contrario, sono previsti investimenti nelle cosiddette attività “alto spendenti”, come emodinamica, radiologia interventistica, chirurgia robotica e medicina nucleare, con un ulteriore potenziamento delle PET-CT. Il piano di razionalizzazione, volto a contenere i costi senza compromettere la qualità dei servizi, si articola su tre fronti principali: un uso più appropriato di farmaci e dispositivi medici, con un risparmio stimato di 2,6 milioni di euro; la revisione del piano investimenti, che prevede il rinvio di 5,4 milioni di spese al 2025, mantenendo comunque investimenti per 7,5 milioni nel 2024; e una revisione dei contratti per servizi non sanitari, con un risparmio di 2,2 milioni.
In totale, il piano dovrebbe consentire un risparmio di 12,3 milioni di euro, riducendo il deficit da 46 milioni a 32,8 milioni. Durante l’incontro, i rappresentanti sindacali hanno espresso apprezzamento per le misure adottate dalla Asl, che puntano a migliorare l’efficienza e ridurre i tempi di attesa senza sacrificare la qualità dell’assistenza. Inoltre, i sindacati hanno accolto positivamente l’impegno dell’azienda a continuare a investire sul personale, considerato un pilastro fondamentale per mantenere alti livelli di assistenza sanitaria.