Truffa ai danni dello Stato, falso e peculato sono alcuni dei reati per cui 11 agenti di Polizia stradale sono stati chiamati a processo
PRATOLA PELIGNA – Truffa ai danni dello Stato, falso, peculato, furto, omissione d’atti d’ufficio, omissione di soccorso e interruzione di pubblico servizio: sono questi i reati di cui sono accusati a vario titolo undici agenti della Polizia stradale. Per loro il sostituto procuratore della repubblica di Sulmona, Stefano Iafolla, ha chiesto il processo. Le udienze sono state già fissate dal giudice per le udienze preliminari, Marta Sarnelli, al prossimo 14 novembre.
Gli undici poliziotti sono indagati anche per minacce nei confronti di un loro ex comandante e di un altro agente che si erano occupati dell’inchiesta e, nei mesi scorsi, hanno ricevuto proiettili in una busta.
Le accuse arrivano a seguito di tre anni di indagini, a partire dal 2019, svolte dalla procura delle Repubblica di Sulmona attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti, rintracciamento attraverso Gps e analisi dei file delle telecamere di sorveglianza.
Da quanto appreso, i poliziotti avevano abbandonato le postazioni di lavoro, dormito all’interno delle auto durante i turni notturni e si erano intrattenuti in locali commerciali durante l’orario di servizio. A ciò si aggiunge l’ipotesi di utilizzo dell’auto di servizio per fini privati. Tra le accuse figurano anche l’omesso rilievo di un sinistro stradale e del soccorso a un veicolo in panne.
Tutte le accuse sono state respinte dalle difese già in fase cautelare, quando dieci degli undici uomini in divisa erano stati sospesi dal gip e riammessi in servizio dal Tribunale del Riesame.