In 30mila a L’Aquila per “Il jazz italiano per le terre del sisma”. Bergamotto: “L’Aquila verso Capitale italiana della Cultura 2026”
L’AQUILA – Grande successo per la decima edizione di “Il jazz italiano per le terre del sisma”, la maratona del jazz di qualità che per da sabato 31 agosto a domenica 1 settembre ha visto convergere nel capoluogo d’Abruzzo ben 30mila appassionati di sperimentazioni jazz e spettacoli live.
Di fronte alla più che riuscita eclettica manifestazione culturale e musicale, sono già stati designati i direttori artistici dell’XI edizione, attesa per il 2025. Si tratta di Filippo D’Urso, dall’Empoli Jazz, Luca D’Agostino, proveniente dal background dell’associazione fotografi, e Silvia Bolognesi, contrabbassista e producer.
“Quest’anno abbiamo visto un clima meraviglioso – ha commentato la presidente della Federazione nazionale Il Jazz italiano, Ada Montellanico – Tantissima gente, con le piazze tutte piene. Abbiamo vissuto un’esperienza straordinaria con momenti che ci hanno fatto ripensare alla magia della prima edizione, quando di persone ne arrivarono sessantamila”.
L’apertura della seconda giornata, in particolare, tenutasi presso il Parco della Memoria di piazzale Paoli, è stata dedicata principalmente alle nuove generazioni, con due progetti rivolti a bambini e ragazzi: “Collective Memories” e “L’Orchestra Jazz che vorrei”.
“Celebriamo questo luogo – ha sottolineato il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi – con progetti artistici per i giovani concepiti con l’obiettivo di contaminare una rassegna che arrivava dal nazionale e che volevamo divenisse, invece, del territorio”.
Con la kermess jazzistica si è conclusa inoltre, per L’Aquila, una lunga stagione estiva di arte e cultura, inaugurata a luglio scorso dal Festival delle città del Medioevo e proseguita poi con i Cantieri dell’Immaginario e le celebrazioni della 730^ Perdonanza Celestiniana.
“Questa due giorni – ha commentato Fausta Bergamotto, sottosegretario al Made in Italy – è una manifestazione che si inserisce in coda a un’altra serie di eventi che mostrano tutta la vitalità di questa città, e soprattutto mostrano come questa città sta riprendendo il volo. Dico ciò – e ha aggiunto – a maggior ragione nella prospettiva del 2026, quando L’Aquila sarà Capitale italiana della Cultura, dunque questi eventi sono tutti tasselli che si legano fra loro”.