Torna a L’Aquila “Il jazz italiano per le terre del sisma”, in programma da sabato 31 agosto a domenica 1 settembre
L’AQUILA – Torna a L’Aquila “Il jazz italiano per le terre del sisma”, in programma da sabato 31 agosto a domenica 1 settembre, kermesse che dal 2014 inonda ogni anno di jazz di qualità il capoluogo d’Abruzzo e tutti i territori colpiti dal sisma del 2016. Il filo rosso della decima edizione, scelto dai direttori artistici Francesco Diodati, Gabriele Mitelli e Ugo Viola, è “Abitare il suono”. L’evento si svolgerà in media partnership con Rai Radio 1, con un cartellone ricchissimo di eventi che spazieranno da convegni a workshop, passando ovviamente per tanto buon jazz live. Il programma completo è stato presentato ieri in conferenza stampa, presso Palazzo Margherita.
Per l’occasione saranno conferiti i premi alla Carriera e alla Memoria, il premio Giovani Visionari, Premio Nuove Direzioni, Premio Jazz Club, Premio Speciale AFIJ, Premio Formazione Musicale, promosso da ANSJ e DJeP-Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), Premio Gender Equality, “Festival con maggiore attenzione al jazz italiano”, tutti curati dalla Federazione Nazionale Il Jazz italiano e dalle sue associazioni. Due importanti riconoscimenti saranno attribuiti inoltre ai due sponsor principali, SIAE e Nuovo IMAIE, per il supporto costante dato alla crescita della manifestazione negli ultimi dieci anni.
Grande elemento di prestigio di questa edizione, sarà il primo passo verso la creazione della Orchestra Nazionale di Musica Creativa (ONMC), composta dagli studenti iscritti ai conservatori di musica d’Italia. Il progetto, ideato dalla stessa Federazione e dalla Associazione Nazionale Docenti Jazz e Pop DJeP-AFAM – hanno aderito dieci conservatori: Alessandria, Bari, Brescia, Campobasso, L’Aquila, Matera, Milano, Napoli, Nocera Terinese-Catanzaro, Potenza. La direzione artistica per questa prima esperienza sarà affidata a Nicola Pisani, già presidente DJeP-AFAM.
Gli studenti selezionati, prenderanno parte ad una residenza artistica di quattro giorni cominciata ieri, giovedì 29 agosto, in cui dialogheranno e incontreranno musicisti attivi nell’ambito del jazz e della musica improvvisata nazionale, oltre ad artisti e creativi di altri ambiti espressivi come la danza, la poesia, le arti visive, e la multimedialità. L’Orchestra si esibirà sabato 1 settembre alle 18:30, presso la Scalinata di San Bernardino.
La manifestazione, cominciata lo scorso 23 agosto a Camerino, vede la partecipazione complessiva di 300 artisti, con oltre 60 eventi e concerti. Le piazze dell’Aquila che questo fine settimana si coloreranno di jazz saranno 15, mentre gli spettatori stimati sono a quota 20mila. Le location principali saranno le vie del Centro storico, il Bastione Est del Castello Cinquecentesco, Piazza Santa Margherita o dei Gesuiti, Piazza Chiarino, Cortile Palazzo Cipolloni Cannella, Auditorium del Parco, Libreria Colacchi, Museo MAXXI, Auditorium della Fondazione Carispaq, Palazzo Cappa Cappelli, e Palazzo Micheletti.
Organizzato dalla Federazione Nazionale “Il Jazz Italiano”, con il coordinamento operativo dell’associazione Jazz all’Aquila, il festival è promosso e sostenuto dal Ministero della cultura, il Comune dell’Aquila e la Regione Abruzzo. Il principale sponsor è la Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE), unitamente a Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori (NUOVO IMAIE), Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, Costruzioni Iannini, lo sponsor tecnico Silent System e molti altri partner tecnici coinvolti.
Tra le collaborazioni territoriali, spiccano quelle con il Museo Nazionale d’Abruzzo (Munda), il Conservatorio Alfredo Casella, la Fondazione MAXXI, con il Museo MAXXI L’Aquila, il Centro Sperimentale di Cinematografia dell’Aquila, i Solisti Aquilani. Da sottolineare anche la rilevante collaborazione con il Museo del Saxofono e con Moncalieri Jazz.
Nei giorni scorsi gli eventi musicali a Camerino hanno segnato l’inizio del Cammino solidale, con tre giorni di concerti e trekking attraverso Castelluccio di Norcia e Amatrice.
Sabato 31 agosto la kermesse inizierà alle 10:30, con “Jazz e cinema in Italia, affinità elettive e linguaggi universali. Incontro tra due arti della contemporaneità e il ruolo delle Collecting per lo sviluppo artistico e culturale del paese”, incontro previsto presso il Conservatorio A. Casella dell’Aquila.
Domenica 1 settembre la giornata si aprirà alle ore 12 al Parco della Memoria, con il concerto “Collective Memories: suoni del futuro”. Lo spettacolo nasce a conclusione del laboratorio di improvvisazione e conduction a cura di Silvia Bolognesi, con la partecipazione degli studenti dagli 11 ai 18 anni delle scuole dell’Aquila, unitamente all’esibizione dell’Orchestra Jazz Che Vorrei – L’Aquila, diretta dal Maestro Pasquale Innarella e composta da ragazzi dagli 8 ai 18 anni.
Il progetto è nato nel 2022 e si basa su un modello educativo che, stimolando la creatività dei giovani musicisti, utilizza la pratica orchestrale come mezzo per raggiungere obiettivi non solo artistici, ma anche di integrazione, rispetto dell’altro, superamento delle diseguaglianze e spirito di collaborazione. Per l’alto rilievo socioeducativo riconosciuto, nonché per il valore aggiunto nella lotta alla povertà ed al disagio giovanile, l’Orchestra Jazz Che Vorrei – L’Aquila è stata inserita tra i progetti del dossier di candidatura che ha permesso a L’Aquila di ottenere il riconoscimento di Capitale Italiana della Cultura 2026. Il progetto è interamente gratuito, grazie al sostegno di Comune dell’Aquila, Conservatorio A. Casella e Associazione Teatro Opera Project ETS.
Ad aprire la maratona jazz vera e propria, invece, sarà l’artista Rita Marcotulli, sempre presso l’auditorium del Conservatorio Casella. Si esibiranno inoltre: Simone Graziano con “Frontal”; Federico Nuti per Informal Setting; Cristiano Calcagnile con Anhoki; Francesco Negro per Wasted Generation; Michele Bonifati con Emong. Per la serie dell’elettronica e le sue contaminazioni andranno in scena Chorus Abstracta e Don Karate, che animeranno la notte di sabato 31 agosto a Piazza Chiarino. E poi anche Fade in trio, e il songwriting contaminato di Valeria Sturba, Sara Ardizzoni, Lapsus Lumine, Speaking in Tongues, le rivisitazioni originali di More Morricone, il minimalismo e sound design di McCorman, e le musiche tradizionali del mondo, con Fawda e la street band Amorklab.
Previste performance in solo e in duo nella Sala del Mammut del Castello Cinquecentesco e nei cortili privati più belli del capoluogo. Tra gli artisti che trasporteranno il pubblico in atmosfere suggestive, i duetti di Barba e Raviglia, Papetti e Milesi, Braida e Locatelli, e i soli di Dimidiam, Francesco Guerri, Jacopo Ferrazza, Dan Kinzelman, Filippo Vignato, Andrea Grossi, e Silvia Bolognesi.
Tra gli eventi conclusivi del palinsesto, la sera di domenica 1 settembre, si esibirà Lindy Hop, con l’orchestra The Nine Pennies, in collaborazione con le scuole di ballo Lindy Hop dell’Aquila e di Terni. Da segnalare anche le performance in solo e duo che riempiranno la Sala del Mammut del Castello cinquecentesco e i cortili più belli della città (Barba/Raviglia, Papetti/Milesi, Dimidiam, Braida/Locatelli, Francesco Guerri, Jacopo Ferrazza, Dan Kinzelman, Filippo Vignato, Andrea Grossi, Silvia Bolognesi).
Presso Palazzo Margherita si terrà “Saxophobia”, la mostra di saxofoni storici e artigianali a cura di Attilio Berni, direttore del Museo del Saxofono di Fiumicino. Nella corte di Palazzo Micheletti, invece, andranno in scena delle esibizioni estemporanee di alcuni degli artisti.
Previste anche due residenze artistiche di musica improvvisata e conduction, tenute rispettivamente l’una da Nicola Pisani ed Ettore Fioravanti, l’altra da Alessandro Fabbri, Silvia Bolognesi e l’Orchestra Nazionale di Musica Creativa dei Conservatori. Per quest’ultima, il concerto finale è in programma domenica 1 settembre alla Scalina di San Bernardino.
Per i più piccoli, si terranno: “Nati nelle note”, progetto a cura di Samuele Cinelli e Francesco Bernardi; il workshop per cori a cura di Albert Hera, nell’ambito del progetto Salvation 2332; il workshop di fotografia a cura della Associazione Fotografi Italiani di Jazz, giunto alla seconda edizione; infine il laboratorio in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia dell’Aquila, a cura di Tiziano Doria e Samira Guadagnuolo, di Warshad. Quest’ultimo analizzerà a fondo il rapporto del territorio e il vissuto dei pastori.
Laboratorio d’eccezione, stavolta per i più grandi, sarà “Peripatetiche dell’ascolto”, con itinerari di ascolto attivo e d’intervento sonoro collettivo a cura di Fabrizio Saiu, aperto ad un massimo di 25 persone. Il progetto consiste in un’unione tra la camminata, la ripresa microfonica e l’ascolto in cuffia in un’unica esperienza di esplorazione e di scoperta dell’ambiente sonoro.
Per il sindaco del capoluogo abruzzese, Pierluigi Biondi, si tratta di “nna rassegna musicale di grande
richiamo che assume ancora più valore in ragione della proclamazione dell’Aquila a Capitale italiana della Cultura 2026 e a cui siamo riusciti a dare continuità grazie all’investimento di risorse comunali stanziate stabilmente, con lo scopo di promuovere sul territorio valori, conoscenze e competenze nuovi, favorendo la massima fruizione dell’evento, con l’auspicio di consolidare il percorso di rigenerazione e crescita che vive la città. Anche il programma dell’edizione 2024 offre un ventaglio di concerti e produzioni straordinari in grado di coniugare musica, sperimentazione e arti visive unitamente alla bellezza del nostro patrimonio storico, architettonico e sociale”.
“La decima edizione è un bellissimo traguardo tra i tanti raggiunti e ancora da raggiungere per ‘Il
jazz italiano per le terre del sisma’ – ha dichiarato il presidente della SIAE, Salvatore Nastasi, a margine della presentazione del programma – Abbiamo condiviso un percorso meraviglioso, dalla prima edizione, già stupefacente per l’afflusso di pubblico e di artisti, a oggi che la manifestazione si è consolidata divenendo un appuntamento tradizionale di memoria, di incontro, di condivisione e di musica. Questo importante appuntamento ha visto da subito SIAE in prima linea in qualità di supporto e promozione. Siamo main sponsor nella profonda convinzione che proprio nei momenti oscuri sia fondamentale dare linfa a tutte quelle attività che possono significare rinascita: rinascita di un territorio, di una popolazione, di una speranza collettiva. Il connubio tra musica e solidarietà dà grandi risultati in questo senso, e noi continuiamo a esserci per confermare il nostro imprescindibile legame con il territorio, che non significa solo essere dalla parte di chi crea in ogni parte d’Italia ma anche sostenere concretamente quei progetti che sanno ricostruire il tessuto sociale e culturale sul quale ricamare le nostre emozioni”.
“Siamo al fianco dell’evento Il jazz italiano per le terre del sisma – ha aggiunto Andrea Miccichè, Presidente NuovoIMAIE – nella convinzione che la musica, e la cultura in generale, siano un mezzo privilegiato di espressione delle più nobili aspirazioni individuali e collettive. Celebrare il connubio tra la musica e il territorio dell’Abruzzo, luogo gravido di ferite ancora da lenire e memorie da custodire con cura, è per la nostra collecting un compito importante da attuare attraverso il prezioso contributo degli Artisti Interpreti Esecutori della Musica e del Cinema che siamo orgogliosi di rappresentare in Italia e nel mondo”.
Come hanno spiegato Diodati, Mitelli, Viola, i direttori artistici dell’edizione 2024, quella della maratona jazz è “una storia di dieci anni che in qualità di direttori artistici vogliamo celebrare ideando una proposta che abbia solide radici nella realtà contemporanea e al contempo sia proiettata verso il futuro; per questo abbiamo scelto artiste e artisti che ben rappresentano la direzione in cui il Jazz, musica creativa per eccellenza e senza barriere di contaminazione, si sta dirigendo. I concerti ‘risuonano L’Aquila’ nelle strade, nei cortili, nelle piazze, nei chiostri, nei parchi e nei musei. Il suono, concepito come esplorazione e luogo di incontro, diventa guida attiva per (ri-)scoprire la città e i percorsi che la attraversano. Il programma degli eventi è caratterizzato da un filo rosso che mette in connessione il tessuto urbano e sociale con la musica e le arti performative, lasciando lo spazio alla curiosità e alle occasioni di incontro che l’arte può generare, toccando le corde più profonde della sensibilità umana; quella sensibilità che anche di fronte alle tragedie e ai disastri non si stanca di cercare il bello e il rapporto con l’altro, diventando speranza non solo per il presente ma anche per il futuro”.