Approvata la mozione di Forza Italia sulla richiesta a Pescara  dell’operazione “Strade sicure”

29 Agosto 2024
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L’opposizione contesta questa scelta, ritenendo che la città dannunziana non abbia bisogno della presenza dell’Esercito

PESCARA – Dopo l’approvazione nel Consiglio Comunale di Pescara della mozione presentata dal consigliere di Forza Italia, Marcello Antonelli, scoppia la polemica dell’opposizione sulla presenza dell’esercito nella città dannunziana. Antonelli, dopo l’approvazione in Consiglio, aveva detto: “Esprimo grande soddisfazione per la decisione assunta ieri dal Consiglio comunale in ordine alla mozione sulla questione sicurezza. In particolare la mozione, approvata con 20 voti favorevoli e tre soli contrari, prevede di richiedere l’attivazione dell’operazione Strade sicure a Pescara cioè la presenza dei militari dell’Esercito a presidiare alcuni punti sensibili della città, secondo le indicazioni che arriveranno dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il documento contiene anche la richiesta di elevazione della Questura di Pescara a rango superiore, cioè il rango garantito ai comuni capoluogo di Regione, perché riteniamo che Pescara abbia tutte le caratteristiche perché la Questura venga “promossa”, con l’obiettivo di ottenere un aumento degli organici, e quindi avere più personale per ciò che riguarda polizia, carabinieri e guardia di finanza. Una richiesta dettata dalla considerazione che Pescara è sede di istituzioni regionali, giudiziarie e dell’università, ed è un nodo nevralgico per la mobilità, per cui può essere considerata alla stregua di un capoluogo di regione. Si determinerebbe così una azione concentrica, nevralgica, importantissima, finalizzata ad aumentare il livello di sicurezza della città che non è affatto una sconfessione dell’operato di chi ha coordinato finora le attività, anzi, la premessa è il ringraziamento a chi ogni giorno garantisce i cittadini per bene. L’auspicio è che quanto proposto ieri dal Consiglio comunale trovi una concreta attuazione nel più breve tempo possibile”. Per il centrosinistra, non è così. In una nota diramata alla stampa, il PD fa sapere che: “Dopo la recrudescenza di episodi gravi di ordine pubblico, culminati con l’uccisione di Christopher Luciani, ci saremmo aspettati una strategia capace di riconoscere che Pescara ha un problema sulla sicurezza, negato con foga da chi ha amministrato negli ultimi cinque anni, ma fino a due giorni fa, quando la maggioranza del sindaco Carlo Masci ha approvato in Consiglio comunale una mozione che richiede l’arrivo dell’esercito in città. Dunque ora scopriamo non solo che esiste un’emergenza sicurezza tanto grave da richiedere l’arrivo dell’esercito, ma, messa così, sembra che l’Amministrazione non confidi abbastanza sull’efficacia dell’operato dei presìdi dello Stato sul territorio per l’ordine pubblico, Prefettura e Questura, cosa gravissima”. È il commento dei consiglieri Pd regionale e comunale Pd Antonio Di Marco e Marco Presutti. “Oltre a manifestare piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine, quotidianamente impegnate nel controllo del territorio con forze e mezzi limitati, insieme pure al corpo di Polizia Locale della città di Pescara di cui conosciamo bene tenacia e disponibilità – rimarcano i due esponenti Pd – vogliamo stigmatizzare quanto accaduto, ricordando che chiedere l’esercito a nostro giudizio non è solo l’ammissione di un concreto fallimento del proprio operato e della vulnerabilità sempre negata di Pescara sul fronte della sicurezza, ma è soprattutto una resa. Dopo la morte del giovane Christopher, forse l’evento più toccante e grave di questi ultimi anni, l’Amministrazione che cosa ha fatto? Dagli altri accoltellamenti che ci sono stati prima e dopo, fino all’ultimo sventato qualche giorno fa, ci sembra che non sia cambiato nulla rispetto agli impegni presi con la città due mesi fa, dopo quel terribile omicidio e non sarà certo l’esercito a risolvere un problema che ha sfaccettature non solo di ordine pubblico, ma anche sociali e culturali. Serve un’azione che non abbiamo visto concretizzarsi in questi ultimi anni nonostante i tanti annunci, che ai controlli con telecamere di cui si sente ciclicamente parlare, avute in eredità dall’Amministrazione di centrosinistra, avrebbe dovuto aggiungere piani di azione anche sul decoro che sono rimasti solo proclami da tirare fuori alla prima occasione buona e riporre nel cassetto ad allarme cessato. Una cosa è farsi promotori della richiesta di un potenziamento dei presidi concertandola prima con tutti i soggetti preposti, altra è chiedere l’esercito. Diciamolo, se a Pescara arriverà davvero, chi governa la città non è stato capace di tutelare la comunità. Questa è la storia”. Dello stesso parere, il gruppo consigliare AVS: “Non vogliamo che Pescara diventi come Beirut. Ci lascia profondamente perplessi e sconcertati l’approvazione da parte del Consiglio comunale di Pescara di un ordine del giorno proposto dal consigliere Antonelli, con il voto favorevole dei consiglieri di opposizione della lista Pettinari, che prevede l’impiego di militari armati in città”. Così intervengono Enrico Di Ciano, segretario del circolo di Pescara e Roberto Ettorre, segretario provinciale di Sinistra Italiana. “Riteniamo fermamente che la sicurezza pubblica debba essere garantita dalle forze di polizia civile, non dai militari, i quali non possiedono né le competenze né la formazione adeguata per svolgere compiti di polizia. Questa proposta appare come una mera operazione di facciata, volta unicamente a placare il senso di insicurezza dei cittadini, senza tuttavia affrontare le vere problematiche legate alla carenza di organico delle forze. dell’ordine e alla necessità di una reale riduzione della criminalità. Un rapporto della Corte dei Conti del 2013 evidenzia chiaramente come, su tutto il territorio nazionale, non sia stato possibile determinare l’efficacia del progetto berlusconiano Strade sicure. La Corte stessa afferma che “non è possibile verificare e valutare il positivo impatto dei risultati operativi del personale impiegato”. “Inoltre, è fondamentale sottolineare che le forze militari non sono strutturate né preparate per assolvere ai compiti di polizia interna. A questo si aggiunge una preoccupazione: siamo davvero convinti che un aumento della presenza di armi in città sia una soluzione positiva? Noi crediamo, al contrario, che possa solo alimentare un’escalation di violenza. L’esercito sulle strade, inoltre, rafforza in generale il senso di insicurezza e lo genera in chi ancora non lo percepisce”. 

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