Transumanza, capi di bestiame giù del 30%, Nunzio Marcelli della Rete Pastorizia Italiana: “La pastorizia sta scomparendo”

21 Agosto 2024
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Nel primo semestre del 2024 si è registrata una flessione del 30% sui capi di bestiame, l’allarme del pastore Nunzio Marcelli

CASTEL DI SANGRO – Continua a soffrire il comparto dell’allevamento: solo nel primo semestre del 2024 si è registrata una flessione del 30% sui capi di bestiame. A riportare all’attenzione dell’opinione pubblica la drammatica parabola discendente del settore è Nunzio Marcelli, uno dei pochi pastori abruzzesi che continuano a mantenere in vita il mestiere, già coordinatore della Rete Pastorizia Italiana (Rete Appia) e del Consorzio di Tutela Agnello del Centro Italia Igp.

Nunzio Marcelli è intervenuto a Sulmona, a margine della presentazione dello spettacolo del comico peligno Gabriele Cirilli, in programma venerdì 23 agosto a Sulmona, in Piazza XX Settembre. L’evento fa parte del cartellone della quarta edizione di Tra-Festival della Transumanza, che da giovedì 8 fino a martedì 27 agosto animerà i borghi abruzzesi storicamente legati ai tratturi con appuntamenti volti a promuovere l’importanza della tradizione agropastorale per la cultura e l’economia della Regione Abruzzo.

L’iniziativa è stata voluta dalla vicepresidente del consiglio regionale Marianna Scoccia. Nell’ambito della stessa manifestazione, sono attesi il concerto di Setak martedì 27 a Rosciano, il live di Max Gazzè insieme all’Orchestra Popolare del Saltarello a San Demetrio giovedì 29 agosto.

“Nel dopo guerra potevamo contare su 1 milione e 200 mila capi di bestiame, oggi su appena 105 mila. Un calo vertiginoso che si ripercuote inevitabilmente anche sulle aziende – dichiara Marcelli – il ricambio generazionale risulta sempre più complicato”.

E aggiunge: “Noi, per arginare il fenomeno, abbiamo messo in piedi il Consorzio di Tutela Agnello del Centro Italia Igp. Un’iniziativa che serve per tutelare e identificare il prodotto sul mercato”.

Come sottolinea Marcelli, “un’attività come la pastorizia, da secoli fattore di sviluppo primario dell’economia delle montagne abruzzesi, viene sistematicamente ignorata. Ogni tanto si sente parlare della valorizzazione dei prodotti tipici, ma in pochi si preoccupano del fatto che la pastorizia sta scomparendo”.

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