L’amministrazione comunale esprime solidarietà al vice sindaco e chiede l’intervento delle forze dell’ordine e uno schieramento dalla minoranza
GIULIANOVA – “La distruzione di uno spazio sociale e persone buttate per strada, la responsabilità sarà anche tua!”. È lo striscione appeso a casa del vice sindaco di Giulianova Matteo Francioni, e poi immortalato sui social, dal gruppo Campetto Occupato che da tempo occupa l’area dell’ex depuratore, che sarà a breve oggetto di lavori con fondi PNRR.
“Desideriamo oggi intervenire, con l’auspicio che la violenza verbale e la tracotanza di chi non ha il minimo rispetto delle persone e del vivere civile siano giunte al capolinea”, ha scritto in una nota la maggioranza consiliare. “Esprimiamo innanzitutto al Vice Sindaco Francioni la nostra solidarietà e il plauso per un impegno portato avanti in prima persona, in totale condivisione con l’ Amministrazione Comunale”.
“Il raid della scorsa notte è stato messo a segno, ancora una volta, dagli occupanti abusivi dell’area pubblica dell’ex depuratore che, riqualificato grazie a fondi del Pnrr, diverrà un’oasi verde a beneficio delle famiglie e di tutti i cittadini giuliesi. A questo straordinario progetto, di alta valenza sociale e ambientale, si oppone il noto gruppo che da anni si distingue per la violazione sistematica della Legge, che mistifica la realtà, insulta, delinque e minaccia. Oggi, con fermezza, ribadiamo che queste persone non sono gradite in città”.
“La democrazia, il rispetto delle regole, la convivenza pacifica, la tutela degli interessi pubblici, sono valori in cui crediamo e continueremo a credere. La prepotenza di pochi non può avere diritto di cittadinanza in una comunità sana, che vuol guardare con fiducia al futuro. In questa che è ormai una battaglia civile per la salvaguardia dei diritti comuni, auspichiamo il concreto ed efficace sostegno da parte delle Forze dell’ Ordine. Attendiamo inoltre dagli schieramenti di minoranza, una chiara presa di posizione, una condanna netta che sgombri ogni dubbio circa possibili e non più accettabili connivenze”.