Camilli e Pagliuca, presidenti di Unindustria e Confindustria: «Recuperare il tempo perduto dopo il Covid»
ROMA – «Passa per le infrastrutture lo sviluppo del Centro Italia, dalla connessione più stretta tra i due mari, Tirreno e Adriatico, per dare slancio al Pil, al commercio, alle filiere industriali, recuperando il tempo perduto dopo la crisi Covid». È il messaggio lanciato insieme dai presidenti di Unindustria (industriali del Lazio), Angelo Camilli, e di Confindustria Abruzzo, Silvano Pagliuca. Tra le novità più evidenti oltre al previsto inserimento del Porto di Civitavecchia nell’ambito del corridoio Scandinavo Mediterraneo, c’è il prolungamento del Corridoio Mar Baltico Mar Adriatico fino a Bari. Prima, come noto, si fermava ad Ancona.
E c’è la necessità di sviluppare sinergia tra Lazio e l’Abruzzo favorendo il potenziamento del tessuto industriale. l’attenzione è anche sulla direttrice centrale che da Terni in Umbria tocca Rieti, prosegue per Avezzano e raggiunge Sora e la valle de Liri. E come sistema delle imprese c’è l’impegno a sostenere e accompagnare sia le opere di adeguamento dell’autostrada A24-25, sia le opere chiamate in misura determinante a migliorare la tratta ferroviaria Roma-Pescara. I due industriali hanno approfondito il tema in un colloquio con il Messaggero.
«Occorre lavorare per favorire una pianificazione infrastrutturale condivisa, servizi alle imprese, digitalizzazione, rivolgendosi alle filiere che le due regioni condividono come l’automotive, la farmaceutica e l’aerospazio, ma anche la carta e l’agroalimentare», evidenzia Camilli. «Nel Lazio e in Abruzzo – dice Pagliuca – la trasversalità delle reti stradali, ferroviarie e intermodali è fondamentale per la competitività delle imprese e la qualità della vita dei cittadini».