Lo zoologo e documentarista Paolo Forconi ha inviato oggi una lettera aperta al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin
PESCASSEROLI – “La situazione degli orsi in Italia è allo sbando. Occorre un cambiamento nella gestione, autorizzando lo spray anti orso ed il foraggiamento degli orsi a scopo di prevenzione”. A scriverlo in una lettera aperta al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin è lo zoologo e documentarista Paolo Forconi, dello Studio Faunistico Chiros Snc.
La missiva, inviata al ministro Fratin tramite PEC intorno alle ore 13 di oggi, sabato 10 agosto, consiste in uno studio documentario e referenziato su alcune pratiche, rispettivamente l’utilizzo dello spray anti orso e il foraggiamento degli orsi in periodi di scarsità di cibo in natura, realizzato dallo stesso Forconi.
Ai microfoni di Abruzzo Speciale, lo zoologo spiega di aver sentito l’urgenza di chiedere al Governo di agire ora, “a seguito dell’ennesimo incidente avvenuto in Trentino e della situazione sempre più critica degli orsi marsicani, con l’orsa Petra e i suoi due cuccioli che si alimentano di rifiuti in paese, a Lecce nei Marsi – e aggiunge – È la prima volta che mando una lettera al Ministro Pichetto Fratin”.
Nel documento l’esperto “evidenzia come la situazione degli orsi in Italia stia diventando sempre più tragica, sia in Trentino che in Abruzzo. Ormai la situazione in Trentino è molto difficile a causa dei diversi attacchi da orso. L’orsofobia è diffusa in gran parte della popolazione ed i conflitti sociali sono sempre più esasperati”.
Secondo Forconi, “occorre il coraggio di un deciso cambiamento nella gestione delle attuali carenze degli Enti locali competenti. La conservazione degli orsi deve basarsi su un approccio scientifico, che in questo caso riguarda l’ecologia e la biologia della conservazione, considerando aspetti come la capacità portante ricreativa, la densità agricolo-pastorale, il prelievo sostenibile ed i fattori limitanti, ed evitando i pregiudizi e le ‘religioni’ che non hanno alcun fondamento scientifico”.
Riporta lo zoologo: “In Trentino il primo attacco all’uomo di un orso bruno è avvenuto nel 2014, con una popolazione stimata di soli 40 orsi. Attualmente la stima è di circa 100 orsi (2023) e la popolazione continuerà probabilmente ad aumentare, anche se si dovessero fare 8 abbattimenti all’anno (l’accrescimento medio annuo è dell’11%). Il rischio di ulteriori attacchi all’uomo permane, anche nel caso di una riduzione della popolazione, e non si può pensare di risolvere tale problema solamente con un ‘Decalogo di corretto comportamento’”.
Per Forconi, “ciò che manca in Trentino è l’uso dello spray anti orso, utilizzato invece in molti paesi europei (Slovenia, Croazia, Romania, Polonia, Slovacchia ed Austria) ed in Nord America, al fine di evitare incidenti in caso di incontro ravvicinato con un orso bruno e migliorare il senso di sicurezza per tutti coloro che frequentano la montagna, sia per lavoro che nel tempo libero. In Alaska, il 98% delle persone che usano lo spray anti orso non ha riportato ferite e nessuno è deceduto, con una efficacia migliore rispetto all’uso delle armi da fuoco (Smith e Herrero, 2018). Il suo utilizzo deve essere fortemente raccomandato per le persone che si muovono da sole o in coppia (Herrero, 2018)”.
In Abruzzo, dove l’orso marsicano, sebbene affamato, continua ad essere estremamente pacifico, sono altri gli interventi necessari, a partire dall’alimentazione supplementare. Della necessità di introdurre la pratica di foraggiamento nell’areale dell’orso marsicano, lo zoologo aveva già parlato in un’intervista ad Abruzzo Speciale.
“La situazione degli orsi marsicani, che frequentano i paesi alla ricerca di cibo, ha raggiunto il record nell’autunno 2023 con 12 individui, di cui almeno quattro che si alimentavano di rifiuti. Il 2023 è stato anche l’anno record dei danni da orso marsicano, con rimborsi di oltre 160.000 euro, in concomitanza con un periodo di scarsità di frutti selvatici”, scrive Forconi.
E paragona i danni da orso registrati in Abruzzo con quelli riscontrati in Trentino, dove la popolazione di plantigradi ammonta a quasi il doppio degli esemplari. “In Trentino i danni da orso negli ultimi cinque anni ammontano a circa 100-120.000 euro annui, ma con una popolazione di orsi doppia rispetto a quella dell’Appennino. Il fenomeno dei picchi dei danni in corrispondenza dei periodi di scarsità di frutti selvatici è stato rilevato in diverse zone d’Europa, Nord America e Giappone”, spiega l’esperto.
Secondo Forconi, “la prevenzione dei danni con i recinti elettrificati non è sufficiente. Infatti, non è stata rilevata alcuna diminuzione dei danni a seguito dell’aumento delle opere di prevenzione, così come la dissuasione con i proiettili di gomma (Protocollo orsi confidenti) non risolve il problema, ma lo sposta solamente in altri paesi limitrofi, più antropizzati ed a maggior rischio di investimento e di bracconaggio. Per ridurre tali problematiche è necessario il foraggiamento a scopo di prevenzione, sia in Abruzzo che in Trentino, da realizzare per brevi periodi, secondo le necessità e le emergenze, con alimenti naturali (mele, ghiande, ecc.), nel bosco ed a distanza dai paesi, sia per ridurre i danni che per evitare che gli orsi vadano nei paesi e si alimentino di rifiuti”.
E riporta l’azione di foraggiamento svolta da lui stesso lo scorso inverno, per i cuccioli sopravvissuti di Amarena. “Il sottoscritto ha svolto il foraggiamento nel bosco con cibi naturali (ghiande e miele) ai due orsetti orfani dell’orsa Amarena, a dicembre 2023, in una zona fuori Parco. I due orsetti sono andati in ibernazione normalmente ad inizio gennaio 2024 e quest’anno non hanno mai frequentato i paesi, a differenza dell’anno scorso, a dimostrazione degli effetti positivi del foraggiamento degli orsi nei periodi di emergenza e dell’assenza degli effetti negativi”.
Come già riportato agli onori delle cronache anche da Abruzzo Speciale, “nell’ultimo mese diversi orsi marsicani frequentano i paesi per mangiare frutta e rifiuti: Gemma a Scanno, Licia a Villavallelonga, Bambina ad Alfedena e Barrea, Giacomina a Villetta Barrea, Petra con i due cuccioli a Lecce nei Marsi ed altri orsi senza nome. Ad inizio luglio l’orsa Petra, con due cuccioli, è stata filmata mentre rovistava su due tavoli da pic-nic nel comune di Lecce nei Marsi. Il 7 agosto è stata filmata in paese con una busta di rifiuti in bocca”, scrive lo zoologo.
Sottolinea Forconi: “È un’orsa ormai condizionata al cibo umano a causa della presenza di campi scout e di cassonetti dei rifiuti inadeguati. L’anno scorso è anche entrata in una tenda degli scout. Petra potrebbe fare la fine dell’orso Juan Carrito, anch’esso condizionato al cibo umano ed a cui sono stati sparati inutilmente alcune migliaia di proiettili di gomma (dissuasione), per poi finire investito con il collo completamente ferito dal radiocollare e cieco da un occhio, oppure dell’orsa Amarena, uccisa da un bracconiere, oppure rinchiusa in un recinto”.