Natascia Innamorati, Fiom Cgil Teramo: «Tante promesse negli anni da parte dei politici ma mai si sono trasformate in azioni concrete»
MARTINSICURO – «La chiusura della fonderia Veco di Martinsicuro rappresenta ancora, a distanza di due anni, una ferita aperta nel tessuto sociale e industriale della provincia di Teramo e di tutta la regione», dichiara la Segretaria generale della Fiom Cgil di Teramo Natascia Innamorati. «Gli operai della Veco, dopo anni di sacrifici e lotte, si trovano ora in una situazione di totale abbandono. Dopo il fallimento e un lungo periodo di ammortizzatori sociali, adesso anche l’indennità di disoccupazione è terminata, lasciando molte famiglie senza alcuna fonte di reddito. Durante gli anni di vertenza, tanti politici del territorio si sono mostrati solidali con gli operai, partecipando alle proteste e promettendo soluzioni».
«Tuttavia, queste promesse non si sono tradotte in azioni concrete. La politica, che dovrebbe rimuovere gli ostacoli e garantire il lavoro, ha fallito nel suo compito. Gli operai della Veco sono stati e continuano ad essere gli “invisibili” agli occhi di chi ha il potere di intervenire e che avrebbe dovuto risolvere e anzi migliorare le loro condizioni. Scrivemmo e protestammo all’epoca perché la Regione avviò tardivamente corsi di formazione per la riqualificazione professionale, con prospettive di reimpiego estremamente basse. Questo ritardo nell’intervento ha ulteriormente aggravato la situazione, lasciando gli operai senza strumenti adeguati per reintegrarsi nel mondo del lavoro».