Sigilli all’interno del polo chimico di Bussi sul Tirino

1 Agosto 2024
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L’impianto è accusato di aver inquinato il suolo dal 2015 e del deterioramento delle acque interne, di falda e del terreno circostante

BUSSI SUL TIRINO – Un impianto chimico situato all’interno del polo chimico di Bussi sul Tirino è stato sequestrato. I sigilli sono stati apposti dai militari del Reparto operativo aeronavale (Roan) della Guardia di Finanza, seguendo le direttive del giudice per le indagini preliminari della procura di Pescara. L’impianto è accusato di aver inquinato il suolo dal 2015, e l’indagine si concentra su due persone ritenute responsabili del deterioramento delle acque interne, di falda e del terreno circostante.

Entrambi sono stati denunciati per non aver impedito lo sversamento di sostanze altamente inquinanti, pericolose sia per la salute pubblica sia per gli organismi acquatici, con possibili effetti negativi permanenti.

“La condotta perpetrata nel tempo – si legge in una nota della Guardia di Finanza – ha causato una significativa alterazione dell’integrità delle matrici ambientali, nonostante molteplici sollecitazioni ad intervenire da parte delle varie autorità di controllo”.

L’attenzione della procura rimane alta, seguendo da anni le delicate fasi di bonifica dell’intero Sito di Interesse Nazionale (Sin) di Bussi sul Tirino, per prevenire ulteriori illeciti ambientali che potrebbero complicare la bonifica in corso, su un’area di oltre 236 ettari dove operano molteplici realtà economiche.

L’area sequestrata era monitorata da tempo da vari enti e, nonostante la società stessa avesse denunciato l’inquinamento in atto, la Guardia di Finanza ha dimostrato, tramite ripetute azioni di campionamento e analisi condotte da diversi Organi di controllo e consulenti ambientali, una prolungata inadempienza nell’adozione di misure specifiche per contenere il fenomeno.

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