In centinaia con i parenti delle vittime, contro le sentenze shock. Biondi chiede all’Anm di approfondire le motivazioni del verdetto
L’AQUILA – Contro le sentenze shock emesse dalla Corte d’Appello dell’Aquila, i familiari delle vittime del sisma del 6 aprile 2009 si sono riuniti oggi pomeriggio nel parcheggio del Tribunale dell’Aquila, insieme a centinaia di cittadini. La voragine che la scossa delle 3:32 ha lasciato nella vita dell’intero capoluogo abruzzese è ad oggi ancora impossibile da sanare.
L’ultima in ordine di tempo, la sentenza che ha scatenato la mobilitazione, ha confermato il verdetto di primo grado del 2022 che aveva scagionato la Presidenza del Consiglio dei ministri per la morte di sette studenti nella notte del 6 aprile all’Aquila. I giudici hanno stabilito che non solo non ci sarà nessun risarcimento per i parenti delle vittime, ma che i familiari saranno anche costretti a pagare circa 14mila euro di spese legali. Per questo motivo il filo conduttore anche stavolta è “Le vittime non hanno colpa”. Accanto ai comitati spontanei dei familiari delle vittime ci sono anche tanti aquilani da sempre vicini alle istanze portate avanti dalla comunità. A manifestare anche parte della tifoseria dell’Aquila calcio 1927.
“La nostra – ha spiegato Vincenzo Vittorini, che la notte del 2009 ha perso moglie e figlia – non è una guerra contro i giudici ma un voler ribadire che forse si è andati oltre. Siamo purtroppo ancora qui a commentare altre sentenze choc che si reiterano e offendono la memoria di ciò che è stato”.
Vittorini ha ribadito che questa manifestazione nasce “dalla rabbia e nel ricordo di ciò che realmente accadde nel sisma del 2009, dalla volontà di rivendicare risposte, dalla consapevolezza che non resteremo in silenzio “. Alla manifestazione collabora il progetto documentaristico Storie di Giustizia.
Dalla parte dei cari delle vittime del terremoto del 2009 e della cittadinanza, pare si sia schierato anche il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. Il primo cittadino ha infatti incontrato oggi Roberta D’Avolio, presidente dell’Associazione nazionale magistrati Abruzzo (Anm), per chiedere di approfondire sulle motivazioni alla base del verdetto emesso dai giudici.
Ha dichiarato Biondi: “Lascia perplessi l’interpretazione giuridica alla base dell’ultima sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila che ha negato il risarcimento nei confronti dei familiari di alcune vittime del terremoto che dovranno procedere al pagamento delle spese legali, e questo a prescindere dalla giurisprudenza e dal merito delle norme e della loro applicazione”.
E ha aggiunto: “Per questo, a nome dell’amministrazione, senza ritenere di trascendere dai ruoli istituzionali che ci impongono il massimo rispetto per le decisioni della magistratura, ho chiesto di approfondire – concludendo – Desidero ribadire la vicinanza della Municipalità tutta ai tanti che nella tragedia del 6 aprile 2009 hanno perso un proprio caro e all’intera comunità aquilana. Personalmente sono pervaso da un sentimento di profonda solidarietà nei confronti dei miei concittadini con i quali ho condiviso un dolore i cui effetti resteranno nella memoria di ciascuno”.