“I fatti denunciati, se confermati, sono esecrabili”. Così il Siaf, sulla violenza sessuale denunciata da un’allieva della Scuola GdF
L’AQUILA – “I fatti di cronaca, riportati ampiamente sui mass media nazionali e locali in questi giorni, che hanno visto coinvolti alcuni ufficiali del Corpo, seppur con diverse tipologie di azioni comportamentali e, di conseguenza giuridiche, appartenenti al quadro istruttori della Scuola Ispettori e Sovrintendenti di L’Aquila, qualora venissero confermati risulterebbero gravi ed esecrabili sotto ogni aspetto, umano e professionale”. A dichiararlo è Eliseo Taverna, segretario generale nazionale del Sindacato Italiano Autonomo Finanzieri (Siaf), in riferimento alla denuncia di abusi subiti da un’allieva, vicenda su cui indagano la Guardia di Finanza, la Squadra mobile aquilana e la Procura militare.
“Proprio per queste ragioni, qualora riscontrati nelle sedi naturali a ciò deputate, dall’Autorità Giudiziaria inquirente mediante le varie fasi d’indagine e poi processuali, ove dovesse essere accertata la fondatezza degli accadimenti e delle diverse condotte contestate ai singoli, la scrivente Organizzazione Sindacale, nell’ambito delle prerogative riconosciutegli a tutela del personale del Corpo, valuterà di costituirsi parte civile nel processo penale instaurando”, si legge nella missiva.
Al momento, prosegua la nota, “in attesa di un accertamento compiuto dei fatti accaduti, il nostro pensiero e la nostra vicinanza va alla giovane collega, vittima o presunta tale (in questa fase siamo obbligati a una doverosa garanzia costituzionale nei confronti di tutti) di certi comportamenti e azioni, per ciò che ha denunciato di aver subìto, per il coraggio e la forza d’animo che ha dimostrato nel formalizzare un’accusa su fatti così delicati e in un peculiare contesto. Abbiamo preso atto e apprezzato di come il Corpo abbia dimostrato di possedere gli anticorpi necessari per affrontarel’accaduto con tempestività e determinazione, ponendo in essere, anche prima dell’accertamento giudiziario dei fatti, le necessarie azioni che hanno portato al trasferimento del personale coinvolto in altri incarichi in sedi lontane dall’Aquila, in primis a garanzia della vittima e della filiera della formazione, nonché dell’Istituto stesso di formazione nel quale lavorano, con quotidiana e indiscussa professionalità e dedizione, altre centinaia di finanzieri di ogni ordine e grado che, da circa trentadue anni, forma Ispettori del Corpo chiamati a tutelare le entrate e le uscite dello Stato e dell’Unione Europea ed a contrastare il crimine economico-finanziario”.
E aggiunge il Siaf: “metteremo in campo tutte le azioni necessarie per fare in modo che venga rafforzato il codice deontologico di condotta degli ufficiali e degli ispettori istruttori impegnati negli istituti di formazione nel delicato compito, nonché l’istituzione di idonei canali protetti di dialogo, supporto e sostegno per il personale in formazione”.