La presentazione si è tenuta al Senato a Roma nel corso del convegno organizzato dal Senatore aquilano Guido Liris di FdI
PESCARA – Nasce l’intergruppo parlamentare sulla prevenzione e le emergenze nelle aree interne, di cui sarà coordinatore e presidente il senatore aquilano Guido Liris, di FdI. La presentazione si è tenuta al Senato a Roma nel corso del convegno, organizzato dallo stesso Liris, ‘La nuova sanità territoriale, le emergenze e le aree interne’, alla presenza dei ministri alla Salute, Orazio Schillaci, e alla Protezione Civile, Nello Musumeci.
“Un intergruppo unico nel suo genere, creato appositamente per portare servizi sanitari nelle aree interne, sostituendo la definizione ‘costi’ con ‘investimenti'”, spiega Liris, dirigente medico della Asl dell’Aquila in aspettativa ed ex assessore regionale abruzzese al Bilancio e alle Aree interne. “Sarà un intergruppo trasversale – aggiunge il senatore – composto da esponenti di centrodestra e centrosinistra e che mi vedrà presidente con a fianco la co-presidente Daniela Sbrollini, di Italia Viva”.
“Sono già 50 le prime disponibilità da parte dei parlamentari. A testimoniare l’importanza di questo nuovo gruppo la presenza del ministro alla Sanità e alla Protezione civile, perché se portare la sanità nelle aree montane è difficile, lo è ancora di più agire in emergenza. Sarà fondamentale anche il contributo del ministro Fitto, perché una efficiente programmazione dei fondi comunitari sarà indispensabile per superare i divari territoriali. Il grande interesse e la partecipazione per questa presentazione testimoniano quanto il tema sia particolarmente sentito nel nostro Paese”.
“Grazie ai progressi scientifici, tecnologici e digitali potremo disegnare una sanità a misura dei cittadini – conclude Liris – con la medicina di prossimità, dando risposte ai pazienti e portando una migliore qualità di assistenza e di vita, un monitoraggio costante, diagnosi precoci e tempestive e prevenzione. Da sottolineare come diagnosi precoci garantiscono anche minori spese per lo Stato, in quanto l’occupazione di posti letto in fase di patologie avanzate porta a costi maggiori”.