L’episodio è accaduto qualche giorno fa all’interno del carcere di San Donato a Pescara. Per il poliziotto 7 giorni di prognosi
PESCARA – Nel pomeriggio di lunedì 15 luglio, presso la casa circondariale San Donato di Pescara, un detenuto di origini albanesi con disturbi psichiatrici ha dato in escandescenze all’interno della postazione degli agenti, distruggendo materiali e beni che trovava davanti a sé.
Giovanni Scarciolla, segretario provinciale del sindacato Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), ha denunciato questo ennesimo episodio di violenza nel carcere pescarese.
“Tutto è avvenuto alla presenza degli agenti che, in maniera professionale, sono riusciti a riportare il detenuto alla calma e farlo rientrare nella propria camera detentiva”. Un agente di polizia penitenziaria ha riportato un trauma distrattivo alla mano, con una prognosi di 7 giorni rilasciata dal pronto soccorso in seguito all’accaduto.
“A distanza di pochi giorni dall’ennesima aggressione, dove un agente è stato colpito riportando una prognosi di 15 giorni, si ripete una situazione ormai all’ordine del giorno all’interno dell’istituto pescarese che necessita di seri e urgenti approfondimenti da parte delle istituzioni”, scrive Scarciolla, ricordando che all’interno della casa circondariale di Pescara vi è una sezione ATSM (Articolazione Tutela Salute Mentale) con una capienza di pochi posti, affetta da una grave carenza di personale sanitario e specializzato nel fornire la necessaria continuità alle esigenze del reparto.
Inoltre, è importante ricordare che, come riportato sul sito del ministero, la capienza regolamentare della casa circondariale è di 276 posti, ma i detenuti effettivi sono 429.