Il Cospa Abruzzo, guidato da Dino Rossi, ribadisce le sue posizioni a tutela degli agricoltori, contro i gruppi che promuovono il rewilding
OFENA – “Se prima erano solo intuizioni adesso è una certezza: gli attacchi all’agricoltura derivano proprio dal mondo ambientalista”, esordisce così il grido a tutela degli agricoltori lanciato dal comitato di settore Cospa Abruzzo, capitanato da Dino Rossi, in risposta alla coalizione Cambiamo Agricoltura!, favorevole alle politiche di restaurazione della natura selvaggia dell’Unione europea.
Proprio contro il cosiddetto “rewilding”, la legge europea sul ripristino della natura selvaggia approvata il 17 giugno dall’Ue, Rossi si è già pronunciato più volte. Le sue opinioni in materia, inoltre, sono vastamente condivise non solo dal Coordinamento agricoltori e pescatori italiani (Coapi), ma anche da diversi ruralisti ed esperti della montagna, alcuni dei quali si incontreranno il 7 settembre a Pescasseroli, alla Tana del Lupo, per un convegno indetto dall’Associazione per la tutela rurale, di cui Rossi è vicepresidente.
“In prima fila si pongono WWF e Lipu, seguite da quasi cento altre sigle a sfondo ambientale, che sulla carta hanno dato seguito ad una grande associazione, ‘Cambiamo Agricoltura!’. Sono arrivati gli scienziati – ironizza il Cospa – quelli che dovrebbero andare a zappare la terra per evitare l’uso dei pesticidi”.
E aggiunge: “Pur non conoscendo il mondo agricolo criticano dalla scrivania il lavoro che fanno gli altri sotto al sole cocente o esposti al freddo rigido. Invito questi soggetti a venire in azienda e vivere solo con quello che la terra offre loro, perché prima di parlare almeno dovrebbero conoscere il lavoro e non ‘sparare a zero’ contro gli agricoltori come se fossero la causa del cambiamento climatico”.
Scrive il Cospa: “Come si legge dal sito di Cambiamo Agricoltura!, l’associazione è nata nel 2017 per chiedere una riforma della Politica Agricola Comune (PAC) che tuteli tutti gli agricoltori, i cittadini e l’ambiente. Aderiscono a questa coalizione oltre 90 sigle della società civile ed è coordinata da un gruppo di lavoro che comprende le maggiori associazioni del mondo ambientalista, consumerista e della produzione biologica italiana, alcune delle quali aderiscono ad organizzazioni europee come l’Associazione Consumatori (ACU), l’Associazione Italiana Biodinamica, CIWF Italia, FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia. A supportare Cambiamo Agricoltura! c’è il prezioso contributo di Fondazione Cariplo”.
Secondo gli agricoltori, “questi soggetti fino ad oggi non hanno generato reddito, ma si sono rivelati abilissimi nello spillare milioni di euro derivanti dal 5×1000, sfilati a ignari cittadini con la scusa del cambiamento climatico. Noi del Cospa Abruzzo, pensiamo che oltre alla beneficenza dei cittadini ci siano delle vere e proprie lobby del ‘falso green’, ovvero dei gruppi di interesse che hanno l’obiettivo di impoverire le imprese agricole per dare spazio agli alimenti sintetici, e al tempo stesso mettere le mani sui fondi destinati all’agricoltura. Un modus operandi già visto, che ricorda quello di altri gruppi… La mafia dei pascoli da una parte e dall’altra il mostro verde: due facce della stessa medaglia, due parassiti specializzati ad intercettare i fondi destinati alla sopravvivenza delle imprese agricole, già compromesse da una sorta di cartello esercitato da parte dei grossisti, sui prodotti ricavati dai terreni a dagli allevamenti”.