Un progetto di assistenza psicologica per quelle famiglie che hanno subito una grave perdita
SPOLTORE – A Spoltore è nato un nuovo servizio di supporto psicologico per i genitori che affrontano la perdita più dolorosa: quella di un figlio. “La Stanza della Falena Bianca,” è un progetto nato dopo un ventennale percorso guidato dalla dottoressa Luciana Orsatti a Pescara con l’associazione “La Stanza del Figlio,” che offre sostegno specifico ai genitori che hanno perso il proprio bambino. Ora, questo servizio vitale, riapre le porte nel centro polifunzionale “Villa Santa Maria.”
L’ufficio di consulenza psicologica sarà aperto ogni sabato pomeriggio dalle 15:30 alle 18:30. Sarà un punto di riferimento per le famiglie di diverse città delle province di Pescara e Chieti. Oltre a Spoltore, i genitori provenienti da Pescara, Francavilla al Mare (Chieti), Città Sant’Angelo, Montesilvano, San Giovanni Teatino (Chieti), Crecchio, Scafa, Manoppello e Cappelle sul Tavo potranno cercare supporto qui.
Il 4 luglio, l’inaugurazione ufficiale ha segnato l’inizio di questa nuova iniziativa. La dottoressa Orsatti, che ha passato il testimone alla collega Martina Diodoro, è stata calorosamente accolta dai genitori presenti, dal sindaco Chiara Trulli e da Claudio Di Nino, presidente dell’associazione.
Erano presenti anche diversi sindaci dei comuni coinvolti nei progetti. Il sindaco Trulli ha spiegato che alcuni erano “purtroppo impegnati con i funerali di Gianni Filippone (l’assessore comunale di Pianella deceduto), ma sono vicini con il cuore.” Tra gli intervenuti c’era il sindaco di Scafa, Giordano Di Fiore, insieme al vicesindaco Gianni Chiacchia e al consigliere Gianni Iezzi. Il sindaco Di Fiore ha sottolineato che Spoltore è stata scelta fin dall’inizio come luogo ideale per questo servizio di supporto, colmando il divario tra Città Sant’Angelo e Scafa, grazie alla disponibilità del sindaco Trulli.
L’attività principale di questo sportello di consulenza è avviare un gruppo di auto-mutuo-aiuto. L’obiettivo è fornire supporto per il benessere psicologico, socio-relazionale e fisico durante il lungo processo di elaborazione del lutto. Come ha saggiamente concluso il sindaco Trulli, “Qui c’è il desiderio di prendersi cura l’uno dell’altro. Anche di fronte a un grande dolore, possiamo risalire dalle profondità dell’anima.”