Dopo 21 anni arriva una risposta ai cambiamenti della realtà urbana pescarese
PESCARA – Nel corso della recente riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto Flavio Ferdani, è stato approvato il nuovo piano coordinato di controllo del territorio. Alla riunione hanno partecipato anche i vertici delle forze di polizia, evidenziando l’importanza e la condivisione delle nuove strategie operative.
L’aggiornamento del piano, che sostituisce la precedente versione risalente al 2003, si è reso necessario per rispondere in modo più efficace e strutturato alle esigenze della comunità pescarese. Le motivazioni alla base di questo cambiamento risiedono nei significativi mutamenti della realtà urbana, nella variazione degli obiettivi sensibili e nei nuovi fenomeni di criminalità che si sono sviluppati nel corso degli anni.
Come sottolineato dalla Prefettura, l’obiettivo principale del nuovo piano è garantire un’azione più incisiva e coordinata sul territorio, ottimizzando l’impiego delle forze dell’ordine. Questo consentirà di affrontare con maggiore efficienza le sfide contemporanee, migliorando la sicurezza e il benessere della popolazione.
L’approvazione del nuovo piano rappresenta un passo fondamentale verso una gestione più moderna e razionale della sicurezza pubblica, adattata ai cambiamenti socio-economici e urbanistici di Pescara. Le autorità sono fiduciose che questa nuova strategia possa portare a risultati concreti e positivi nella prevenzione e nel contrasto della criminalità.
La Prefettura di Pescara, quindi, rende noto che: “Il piano ha l’obiettivo di contrastare efficacemente forme di pericolosità sociale che determinano ricadute sulla sicurezza e sull’ordinato vivere civile e assicura una maggiore dinamicità nell’attività di controllo del territorio, richiedendo alle forze di polizia un ruolo di prossimità quale espressione del principio di sicurezza partecipata e integrata che, con l’ausilio di tutti gli attori istituzionali, sia in grado di cogliere i segnali di potenziale rischio di infiltrazione ancor più pervasiva da parte della criminalità, nonché di condividere delle informazioni in un’ottica di circolarità fra le forze dell’ordine per intercettare preventivamente la commissione di attività criminosa e l’evoluzione degli illeciti nel contesto cittadino”.