Fuori invece gli ex assessori Valdo Di Bonaventura e Ilaria De Sancits. Il consigliere di opposizione Fracassa: «Il sindaco dovrebbe spiegare perché»
TERAMO – Dopo mesi di tentennamento, a partire dalle regionali di marzo che hanno visto il passaggio in Regione dell’ex assessore ai lavori pubblici Giovanni Cavallari, il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto ha comunicato la nuova giunta, frutto di un rimpasto non solo per il posto vacante ma anche per il Tetris dei poteri politici. «Al termine di un’attenta e serena riflessione – sottolinea il primo cittadino – anche alla luce del contesto e dell’assetto politico-amministrativo, ho ritenuto di procedere a una modifica nella composizione della Giunta, anche sulla scorta della necessità di sostituire l’ex Assessore ai lavori pubblici Giovanni Cavallari. Non posso che ringraziare gli assessori uscenti, che hanno contribuito con il loro lavoro a garantire il raggiungimento di importanti obiettivi».
I due assessori uscenti sono quello al verde e all’ambiente Valdo Di Bonaventura, le cui deleghe sono state affidate al neo assessore Graziella Cordone, e quello al sociale, Ilaria De Sanctis, le cui deleghe sono confluite in quelle già assegnate al vice sindaco Stefania Di Padova. I lavori pubblici di Cavallari li ha presi invece Marco Di Marcantonio. Il terzo nuovo assessore è Miriam Tullii con delega a personale, comunità educante e servizi relativi al diritto allo studio. Un rimpasto che evidenza non solo l’uscita di due assessori obiettivamente apprezzati dalla comunità, ma anche la volontà di impedire l’ingresso in giunta ai consiglieri, ben tre, di una lista, Teramo Vive, quella di Valdo Di Bonaventura, che ha portato a casa oltre 2500 preferenze alle scorse amministrative, concedendo invece due posti nell’esecutivo ad altre liste che vantano lo stesso numero di consiglieri entrati in maggioranza.
«Sarebbe stato trasparente e onesto nei confronti dei cittadini spiegare se ciò è avvenuto per demerito degli assessori defenestrati, oppure per altre ragioni, magari comunicandole alla comunità amministrata. – ha commentato il consigliere di opposizione Franco Fracassa – Se d’altra parte le scelte del Sindaco fossero state dettate dalla necessità di assicurare gli equilibri del manuale Cencelli, certo non sarebbe potuto accadere che una lista che aveva ottenuto oltre 2000 voti, e tre consiglieri, come quella di riferimento di Valdo Di Bonaventura, rimanesse esclusa dalla Giunta. E che una lista che aveva e ha gli stessi consiglieri si ritrovi ben due assessori, Sbraccia e Cordone».
«Insomma, la montagna che partorisce il topolino non spiega le scelte e non sembra aver valutato qualità e competenze, quanto piuttosto equilibri di potere assolutamente divergenti rispetto agli esiti elettorali, che invece andrebbero sempre rispettati. La verità sta probabilmente nel fatto che il sindaco ha operato nel tentativo di sedare i tanti malpancismi nella sua maggioranza, ma a giudicare da quello che avvertiamo i malumori sono molto aumentati e le scelte fatte saranno difficilmente digerite in ampi settori della maggioranza. Sia come sia, augurando buon lavoro ai nuovi assessori che ricompongono una giunta extralarge di 9 componenti, al massimo di legge, confidiamo sul fatto che finalmente la città possa tornare a essere amministrata, dopo tanti mesi di distrazioni alla ricerca di equilibri di potere», conclude Fracassa.