Un primo passo per l’introduzione di una singola Igp, Terre d’Abruzzo Igp, che sarà operativa dalla prossima raccolta
PESCARA – Nel percorso di riforma delle denominazioni di origine, noto come Modello Abruzzo, che mira alla semplificazione e alla promozione del territorio, si è svolta a Pescara un’audizione pubblica per eliminare le otto Indicazioni Geografiche Protette (Igp) esistenti. Questo passo è cruciale per l’introduzione di una singola Igp, Terre d’Abruzzo Igp, che sarà operativa dalla prossima raccolta. Questa novità si affianca all’introduzione della qualifica Superiore per le Denominazioni di Origine Protette (Dop) e alle quattro nuove denominazioni provinciali, create per consolidare le Dop e il brand “d’Abruzzo”, che coprirà tutti i vini della regione.
L’evento si è tenuto presso l’ex Aurum, con la partecipazione di rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, della Regione Abruzzo e del Comitato nazionale vini Dop e Igp. Molti produttori di vino delle Igp Colline pescaresi, Colline teatine, Colline frentane, Colli aprutini, Colli del Sangro, Terre di Chieti e Terre Aquilane hanno preso parte alla discussione. Le otto Igp saranno unificate sotto la grande Indicazione regionale Terre d’Abruzzo Igp. La menzione Superiore nelle Doc consente già di mettere in risalto sui prodotti i territori più piccoli e caratteristici, come quelli provinciali, e in futuro, aree ancora più specifiche come i “cru” o le Unità Geografiche Aggiuntive comunali, fino alla menzione individuale di “vigna”.
Il presidente del Consorzio di tutela vini d’Abruzzo, Alessandro Nicodemi, ha commentato: “La discussione odierna, risultato di un processo iniziato nel 2018, è stata pacifica e produttiva, con una sola obiezione per la Igp Terre dell’Aquila, presa in considerazione dal Ministero. È fondamentale adottare una prospettiva collettiva per avanzare insieme; talvolta, per fare un passo avanti, è necessario fare un passo indietro. Invito quindi tutti a pensare in termini di ‘valore’ Abruzzo”.