Nuovo infortunio sul lavoro alla Stellantis di Atessa: sciopero proclamato dall’Usb

5 Giugno 2024
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Un lavoratore della Stellantis di Atessa rischia l’amputazione di un dito a seguito di un infortunio sul lavoro. L’Usb ha proclamato uno sciopero immediato, chiedendo maggiori investimenti e attenzione alla sicurezza

ATESSA – Un altro grave infortunio sul lavoro, questa mattina, alla Stellantis di Atessa. L’incidente, che ha coinvolto un lavoratore durante il primo turno di lavoro alla Ute 5 montaggio, potrebbe comportare l’amputazione di parte di un dito.

“Sulla postazione carico motore – precisa l’Unione sindacale di base di Abruzzo e Molise – si erano già verificate situazioni di mancato infortunio ed in particolar modo da quando è andato in produzione la nuova motorizzazione che è più ingombrante della precedente. Il lavoratore infortunato, alcune settimane fa, aveva anche segnalato alcune criticità sia all’azienda che a tutta la Rls, richiesto informazioni sui rischi della postazione senza avere risposte, anche perché posizionato nella stessa senza che il medico competente gli rilasciasse certificazione di idoneità alla mansione. Da precisare che la postazione ha un foglio di saturazione di lavoro con un tempo di dissaturazione vicino allo 0% del tempo totale previsto e dovendo il lavoratore manovrare un paranco con il motore agganciato non vi è tolleranza nello svolgere le operazioni se non l’esiguo tempo di fattore riposo previsto dalla metrica applicata (Ergo Uas). A rendere ancora più preoccupante la situazione vi è il fatto che il paranco era rotto, cosa che accade spesso, e l’utilizzo del paranco sostitutivo, comunemente chiamato di Backup, non funziona in maniera ottimale rendendo l’esecuzione del posizionamento del motore sulla linea una operazione non agevole”.

In seguito all’infortunio, la Rsa Usb Stellantis Atessa ha indetto uno sciopero di un’ora su tutti i turni della giornata nell’officina montaggio. “Da tempo richiediamo investimenti e manutenzioni preventive sulla sicurezza ma a quanto pare non viene fatto abbastanza. I ritmi e carichi di lavoro, per i quali portiamo avanti una rivendicazione da tempo insieme allo Slai Cobas, incidono fortemente anche su salute e sicurezza dei lavoratori”.

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