Fino a quattro mesi di ritardo nell’accredito delle pensioni per i Carabinieri in congedo: a denunciare la situazione è il Sindacato italiano militari Carabinieri, con una lettera al Comando Generale dell’Arma e all’Inps. Appello lanciato anche alla presidenza del Consiglio
BOLOGNA – Il Sindacato italiano militari Carabinieri denuncia in una lettera al Comando Generale dell’Arma e al presidente dell’Inps i gravi ritardi nell’accredito delle pensioni per i Carabinieri in congedo, che hanno raggiunto i tempi massimi di quattro mesi di attesa, causando non pochi disagi agli ex militari e alle loro famiglie.
Da quanto riporta il segretario del Sim Antonio Serpi, la collaborazione sottoscritta nel 2017 tra il Cna del comando generale e l’Inps di Chieti “aveva raggiunto livelli di eccellenza garantendo, sino ad ora, il raggiungimento degli obiettivi, ivi compresa l’erogazione nei tempi dell’assegno pensionistico. Ora però si rende necessario un intervento urgente da parte del presidente dell’Inps per risolvere il problema e ripristinare l’efficienza nella lavorazione dei trattamenti pensionistici”.
E lancia l’appello alla presidenza del Consiglio, affinché vengano compiute “le dovute verifiche, finalizzate sia a trovare le dovute soluzioni e garantire ai colleghi di poter percepire l’assegno pensionistico all’atto della fine del servizio, sia per accertare eventuali profili di responsabilità che hanno originato questa situazione indegna”.