Codice rosso: raddoppiano i casi di violenza di genere nell’aquilano

28 Maggio 2024
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Raddoppiano i casi di violenza di genere nell’aquilano, con un incremento delle ordinanze di custodia cautelare del 33% rispetto al 2023. L’aumento dei casi di abusi riportati è dovuto anche all’istituzione del “codice rosso”, come spiega il comandante provinciale dei Carabinieri dell’Aquila, Nicola Mirante

L’AQUILA – Raddoppiano le violenze di genere nell’aquilano. Mentre gli arresti in flagranza di reato sono passati dai 12 del 2023 ai 22 del 2024, un incremento simile, del 33%, si è avuto anche nelle ordinanze di custodia cautelare, con 24 emesse quest’anno, contro le 18 dello scorso anno, con una prevalenza della permanenza in carcere piuttosto che ai domiciliari. Per quanto riguarda le segnalazioni, nel 2024 sono state 59 le richieste di pronto intervento nelle cinque stazioni provinciali dei Carabinieri, contro le 29 registrate nel periodo compreso tra gennaio e maggio 2023. L’incremento, inoltre, risulta proporzionale alle segnalazioni raccolte dalle procure di L’Aquila, Avezzano e Sulmona: ben 49 nel 2024, contro le 42 dell’anno precedente, con il 16,6% in più delle quali si è proceduto a piede libero.

A svelare i dati allarmanti riguardo abusi e discriminazioni di genere è il comandante provinciale dei Carabinieri dell’Aquila, Nicola Mirante. Sebbene i dati raccontino di una provincia dell’Aquila ancora sotto lo scacco di una mentalità patriarcale che mal si sposa con le sfide dell’Italia di oggi, i casi di violenze riportati sono cresciuti grazie all’istituzione del cosiddetto “codice rosso”.

“La cosa più importante è la rapidità con cui riusciamo a fornire una risposta alla richiesta di emergenza e di aiuto delle fasce deboli – ha dichiarato Mirante – perché il codice rosso abbraccia un po’ tutte le fasce deboli. Per noi è stato veramente un momento di grande svolta che ci consente in brevissimo tempo di intervenire e applicare quelle misure necessarie affinché la vittima non subisca più i soprusi tipici di questi vili aggressori”.

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