Studio CNA: sono ben 225 milioni di euro erogati in meno dal sistema bancario
PESCARA – L’incremento dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea ha avuto un impatto significativo sulle condizioni finanziarie delle imprese abruzzesi nel 2023, in particolare per le microimprese e l’artigianato, che hanno risentito maggiormente della scarsità di liquidità. Il report di Aldo Ronci per la CNA Artigiani Imprenditori d’Italia Abruzzo, presentato a Pescara, evidenzia un calo degli “impieghi vivi” di 573 milioni di euro, con una riduzione del 5,63% rispetto alla media nazionale del 5,13%. In particolare, le micro e piccole imprese hanno subito una flessione del 10,18%, con una diminuzione di 225 milioni di euro rispetto alla media nazionale dell’8,98%.
Il settore agricolo è l’unico che ha mostrato un incremento, con un aumento di 5 milioni di euro rispetto al 2022, mentre tutti gli altri settori hanno registrato perdite: costruzioni (-37 milioni), industria (-324 milioni) e servizi (-217 milioni). Di fronte a questa situazione critica, la CNA Abruzzo sostiene la necessità di una strategia efficace che coinvolga tutti gli attori del settore. Silvio Calice, direttore regionale della CNA, ha avviato un dialogo con l’assessore alle Attività produttive della Regione, Tiziana Magnacca, per esplorare misure di sostegno, come il potenziamento del microcredito e l’attivazione di voucher previsti dalla legge 9 del 2021.
Donatella Paolucci, direttrice del confidi UNI.CO., sottolinea che la riduzione del credito alle imprese è dovuta non solo all’aumento dei tassi di interesse, ma anche a criteri di concessione più restrittivi da parte delle banche. Propone una soluzione che prevede una garanzia dell’80% sull’importo concesso e l’uso di voucher regionali dell’8%, che potrebbero generare un effetto moltiplicatore quasi 90 milioni di euro, fornendo un sostegno significativo alle microimprese.