Il Consiglio di Stato ha inoltre ribadito la necessità di bandire immediatamente procedure di gara imparziali e trasparenti per l’assegnazione delle concessioni scadute il 31 dicembre 2023
ROMA – Il Consiglio di Stato ha riaffermato l’illegittimità delle proroghe generalizzate delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative. Una decisione che si basa sulla contrarietà di tali proroghe con i principi di concorrenza e di libertà di stabilimento sanciti non solo dalla Direttiva Bolkenstein, ma anche dall’art. 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
In una nota, il Consiglio di Stato ha chiarito che la disapplicazione delle norme nazionali sulle concessioni demaniali marittime si impone prima, e a prescindere, dall’esame della questione della scarsità delle risorse. Questo perché, anche se si ritenesse che la risorsa non sia scarsa, le procedure selettive sarebbero comunque imposte dall’art. 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea in presenza di un interesse transfrontaliero certo e dal diritto nazionale anche in assenza di tale interesse.
Il Consiglio di Stato ha quindi ribadito la necessità, per i Comuni, di bandire immediatamente procedure di gara imparziali e trasparenti per l’assegnazione delle concessioni ormai scadute il 31 dicembre 2023. In relazione all’avvio della stagione balneare, il Consiglio di Stato ha richiamato il contenuto dell’espressa disposizione di legge, che consente, in caso di difficoltà nel completamento della gara, la sola proroga c.d. tecnica fino al 31 dicembre 2024 delle concessioni già scadute per i Comuni che abbiano deliberato di avviare o abbiano già avviato le gare per assegnare le concessioni.