Confindustria Abruzzo, Pagliuca: “Decontribuzione Sud, buon esempio di incentivo. La sua cessazione? Un errore”

20 Maggio 2024
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Presidente Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, Silvano Pagliuca

Il presidente ha espresso preoccupazione sulla cessazione dell’esonero contributivo

PESCARA – Il Presidente di Confindustria Abruzzo e Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, Silvano Pagliuca, ha espresso preoccupazione riguardo alla fine dell’esonero contributivo previsto dalla Decontribuzione Sud. A partire dal 30 giugno, questa misura, attiva dal 2021, non sarà più disponibile. Vediamo cosa significa per le imprese e l’occupazione nella regione.

La Decontribuzione Sud è stata un importante incentivo all’occupazione nel Meridione italiano. Ha contribuito al mantenimento e al rilancio dei posti di lavoro in vari settori d’impresa, compreso l’Abruzzo. L’abbattimento del 30% dei costi dei contributi sui dipendenti ha favorito la coesione economica e sociale del Paese.

La decisione di interrompere questa misura a metà anno è stata criticata da Pagliuca. Le imprese avevano pianificato in base a questo incentivo, e ora dovranno rivedere la loro pianificazione finanziaria. Questo potrebbe avere conseguenze sulla caduta del PIL e sull’occupazione. La Decontribuzione Sud è uno strumento semplice ed efficace che ha permesso alle imprese di programmare crescita, sviluppo e investimenti. Io

Confindustria Abruzzo chiede al governo nazionale di trovare un’intesa con Bruxelles per mantenere questo incentivo fino al 2029. Cambiarlo improvvisamente avrebbe un impatto inaccettabile su imprese e lavoratori. È importante garantire stabilità e continuità per sostenere l’economia regionale.

La Decontribuzione Sud ha svolto un ruolo significativo nel supportare le imprese e l’occupazione in Abruzzo. Ora, la sfida è trovare soluzioni a lungo termine per garantire la crescita economica e la stabilità nel sud Italia.

Pagliuca ha dichiarato: “Parliamo del principale incentivo all’occupazione nel Meridione, che si è dimostrato una potente leva per la coesione del nostro Paese. Interrompere questo processo a metà anno è insensato. Le imprese avevano pianificato in base a questo incentivo. Ora, dovendo rivedere la pianificazione finanziaria, c’è il rischio che la società paghi un prezzo altissimo, con conseguenze sulla caduta del PIL e dell’occupazione. La Decontribuzione Sud è uno strumento semplice ed efficace che supporta le imprese, consentendo loro di programmare crescita, sviluppo e investimenti. Chiediamo al governo nazionale di trovare un’intesa con Bruxelles per mantenere questo incentivo fino al 2029, poiché cambiarlo avrebbe un impatto inaccettabile su imprese e lavoratori.”

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