Il Sindaco Galiffi: «Metterà Mosciano sulla mappa europea dei siti di élite nella produzione di vetture elettriche di alta gamma»
MOSCIANO SANT’ANGELO – Prosegue il percorso di consolidamento nel comune di Mosciano Sant’Angelo dello stabilimento produttivo dell’Aehra, prima startup europea delle vetture elettriche di alta gamma che punta ad imporsi nei prossimi anni tra i big mondiali del settore delle auto elettriche di lusso. Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale infatti è stato approvato un importante atto propedeutico che porterà all’insediamento nella zona industriale del nuovissimo stabilimento. L’azienda, nata alcuni anni fa a Milano, sta lavorando per imporre il proprio marchio completamente “Made in Italy” puntando su di un Dna nativamente elettrico e digitale.
«Quello fortemente voluto e approvato è un atto che va a disciplinare la modalità di gestione delle aree pubbliche per l’insediamento di una nuova attività produttiva altamente innovativa che non solo porterà nuovi posti di lavoro sul nostro territorio, ma che andrà anche a dare pregio e risalto non solo a Mosciano Sant’Angelo, ma anche a tutto il comprensorio produttivo teramano», spiega il Sindaco Giuliano Galiffi. «Quello previsto da Aehra sul nostro comune è infatti un investimento economicamente importante per un impianto produzione oltre che ricerca e sviluppo per l’auto elettrica “full made in Italy” che metterà Mosciano sulla mappa europea dei siti di élite nella produzione di vetture elettriche di alta gamma».
«Si tratta infatti di un’occasione che Mosciano non poteva e non doveva farsi sfuggire – conclude il primo cittadino Galiffi – realtà produttive come questa che si andrà a insediare rappresentano infatti un’occasione unica che avrà anche nuove e importanti ripercussioni a livello di indotto per l’intero comprensorio». Lo stabilimento infatti si pone controcorrente rispetto alla tendenza generale del settore automotive che, nello specifico nel teramano, da mesi non attraversa un periodo fiorente. Basti ricordare la famosa “Marcia del Tubo” che i sindacati hanno condotto lo scorso anno dopo, da ultimo ma non unico, il caso della Purem di Castellalto.