La decisione è stata presa in camera di consiglio, il marito di Annamaria D’Eliseo, Aldo Rodolfo Di Nunzio, è detenuto a Teramo dallo scorso 11 gennaio
LANCIANO – La Corte d’ Assise di Lanciano, riunitasi in camera di consiglio, ha sciolto la riserva e rigettato la richiesta di scarcerazione o la concessione dei domiciliari, avanzata dai legali difensori Silvia De Santis e Alberto Paone, per Aldo Rodolfo Di Nunzio, 72 anni, sotto processo per il presunto strangolamento della moglie Annamaria D’Eliseo, 60 anni, avvenuto il 15 luglio 2022 nella cantina-garage dell’abitazione di famiglia, in località Iconicella a Lanciano.
L’uomo, quindi, resta in carcere a Teramo dove si trova dallo scorso 11 gennaio. La difesa aveva depositato gli esiti della perizia fonica sull’audio estrapolato dal sistema esterno di videosorveglianza della villa e per il consulente di parte, il fonico forense Marco Perino, di Ivrea, nell’audio si sentiva la voce di un uomo che diceva due volte: “Guarda me”. La perizia è risultata completamente opposta a quella della procura di Lanciano che si era affidata al perito informatico Cristian Franciosi dell’Aquila: in quel caso il risultato era stato che nell’audio si sentiva una voce di donna che gridava: “Lasciami, lasciami”.
Una nuova udienza è fissata per il 14 giugno.