Lettera aperta di otto associazioni ambientaliste abruzzesi con un appello per l’incremento di aree senza gestione privata
PESCARA – Otto principali associazioni ambientaliste abruzzesi hanno lanciato un appello agli enti locali, nazionali e alle autorità giudiziarie per una svolta nella gestione delle concessioni balneari, ormai obsolete. Il loro obiettivo è duplice: incrementare il numero di spiagge libere e indire gare per l’assegnazione dei lidi basate su criteri ambientali rigorosi.
Queste organizzazioni, tra cui la Stazione Ornitologica Abruzzese, Lipu, Altura, Forum H2O, Paliurus, Rewilding Apennines, Gruppo di Intervento Giuridico e Forum Ambientalista, evidenziano come l’Abruzzo abbia una delle percentuali più alte di spiagge private, con conseguente deterioramento dell’ecosistema costiero. Nonostante il Piano del Demanio Regionale del 2015 riconoscesse questa situazione critica e proponesse una rinaturalizzazione parziale, le azioni concrete sono rimaste inattuate, portando a un ulteriore degrado ambientale.
In seguito alla decisione del Consiglio di Stato, le associazioni propongono di trasformare i tratti di spiaggia in aree libere, seguendo l’esempio di molti paesi europei, per promuovere l’equità sociale. L’auspicio è che le amministrazioni adottino una gestione della costa equilibrata ed ecologicamente sostenibile, in linea con queste raccomandazioni.